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RSA ex Pace.Lavori secondo programma.Marina Generali nuovo DG

| Scritto da Redazione
RSA ex Pace.Lavori secondo programma.Marina Generali nuovo DG

LAVORI SECONDO PROGRAMMI ALL’EX “LA PACE” IN VISTA DELL’INAUGURAZIONE DEL 13 NOVEMBRE 2013
DELLA CASA DI RIPOSO “GIOVANNI E LUCIANA ARVEDI”
NOMINATO IL DIRETTORE GENERALE: È MARINA GENERALI
Prosegue secondo i programmi il recupero dell’ex casa di cura “La Pace” di via Massarotti, a Cremona, dove prossimamente prenderà avvio l’articolato progetto di assistenza per gli anziani del territorio. Soddisfatto per l’andamento dei lavori Umberto Lonardi, presidente della Fondazione “La Pace onlus”: «Il progetto presentato ufficialmente lo scorso 16 aprile – conferma il presidente – si sta gradualmente realizzando e secondo i tempi previsti, per questo possiamo riconfermare la sperata previsione di inaugurare la “Casa di riposo Giovanni e Luciana Arvedi” il 13 novembre del 2013 nella solennità del nostro patrono sant’Omobono».
Se il lavoro della Fondazione “La Pace onlus” da un lato si concentra sul cantiere diretto dall’architetto Beltrami e dell’ingegner Brambilla, dall’altro definisce gli aspetti organizzativi.
Durante la riunione del Consiglio di amministrazione tenutasi lo scorso 13 settembre è stato, infatti, nominato il direttore generale della futura casa di riposo di via Massarotti. Si tratta della cremonese Marina Generali, già direttore amministrativo presso l’ASL della provincia di Cremona e che da diversi anni è direttore generale della Fondazione “Elisabetta Germani” di Cingia de Botti, incarico che continuerà a mantenere.

Profilo del direttore generale Marina Generali
Marina Generali, nata a Cremona, dopo la maturità al liceo scientifico “Aselli”, si è laureata in Giurisprudenza con lode presso l’Università degli studi di Pavia. Specializzata, sempre con i massimi voti, in Diritto del lavoro all’Università degli studi di Parma, ha ottenuto l’abilitazione alle funzioni di direttore generale delle aziende sanitarie della regione Lombardia con il superamento di un corso specifico. Inoltre ha conseguito il  Master in “Programmazione, gestione e valutazione dei servizi sanitari” presso l’Università degli studi di Bologna.
Nella sua carriera ha rivestito il ruolo di Direttore Amministrativo presso l’azienda sanitaria locale della provincia di Cremona.
Da diversi anni lavora nell’ambito dei servizi socio assistenziali e ricopre l’incarico di direttore generale presso la Fondazione “Elisabetta Germani” di Cingia de Botti.

La casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi”
Il complesso de “La Pace”, un tempo di proprietà della Congregazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda, è stato acquistato dal cavalier Giovanni Arvedi che l’ha donato alla Diocesi di Cremona che, a sua volta, l’ha messo a disposizione della Fondazione “La Pace onlus”. Sempre il cavalier Arvedi ha deciso di farsi carico degli oneri dell’intervento per gli interventi di recupero.
Il progetto “La Pace” nasce dall’intuizione di quattro case di riposo (Casalmorano, Castelverde, Cingia de’ Botti e San Bassano) che nell’aprile del 2011, insieme alla “Società di mutuo soccorso e previdenza tra i sacerdoti della diocesi di Cremona” e alla Cooperativa “Armonia”, hanno dato vita alla Fondazione “La Pace onlus” con l’obiettivo di realizzare nel complesso di via Massarotti un sistema di servizi per gli anziani del territorio e con un’attenzione particolare al clero cremonese.
“La Pace” non intende essere solo una nuova casa di riposo, ma un complesso di servizi in grado di rispondere alle necessità assistenziali di tutti i cittadini del territorio.
In particolare la struttura offrirà:
•84 posti RSA – residenza sanitaria assistenziale (con stanze singole e doppie);
•20 posti CDI – centro diurno integrato;
•15 posti comunità alloggio;
•6 alloggi protetti (adatti per 1 o 2 persone).
Tra gli obiettivi anche quello di sviluppare nel tempo servizi assistenziali domiciliari.
“La Pace” non intende porsi come una struttura chiusa, ma permeabile dall’esterno per conservare i legami con il territorio senza soluzioni di continuità. Si inquadrano in questa ottica la disponibilità di una chiesa, ma anche la volontà di creare nel tempo servizi fruibili sia dall’esterno sia da chi è ospite della struttura (edicola, bar, lavanderia, stireria, sartoria, ciabattino, aree di aggregazione, …).

Cremona, 19 settembre 2012
fficio per le Comunicazioni Sociali
Diocesi di Cremona

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