Domenica, 05 maggio 2024 - ore 12.28

SASSOLI: “IL NAZISMO E IL RAZZISMO NON SONO OPINIONI, MA CRIMINI”

Il Discorso di apertura in occasione della cerimonia che celebra il 75° anniversario dalla liberazione di Auschwitz., alla presenza della senatrice Liliana Segre.

| Scritto da Redazione
SASSOLI: “IL NAZISMO E IL RAZZISMO NON SONO OPINIONI, MA CRIMINI”

ieri, il Parlamento Europeo ha ricordato con una cerimonia solenne durante la seduta plenaria di Bruxelles, il 75° anniversario dalla liberazione del campo di concentramento nazista Auschwitz-Birkenau. In occasione della cerimonia, ai membri del Parlamento europeo si sono uniti i sopravvissuti all'olocausto e la senatrice a vita italiana Liliana Segre.

“Ad Auschwitz, terra europea, quel giorno del 1945 vennero aperti i cancelli dell’abisso”, ha esordito il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

“Ad Auschwitz è l'essenza stessa dell'umanità ad essere stata messa in dubbio dalla volontà di sterminare il popolo ebraico, e con esso il popolo rom e sinti, gli oppositori, i popoli slavi, gli omosessuali. Ad Auschwitz, si è incarnata la negazione stessa della nostra civiltà”.

“La civiltà – ha aggiunto – che ha origini ebraiche e cristiane, che ha incontrato il mondo islamico, che ha conquistato l’Illuminismo e costruito la propria convivenza sul diritto, che si è battuta contro la barbarie e la difesa della dignità umana, che ha cercato di offrire un’idea della bellezza della persona e delle persone che vivono insieme nelle nostre città e nei nostri paesi. Una civiltà che ha fermato la propria corsa verso il desiderio di libertà sulla soglia del cancello di Auschwitz. Dinanzi a ciò, quest'oggi, pieni di emozione e riuniti nel raccoglimento, ci inchiniamo davanti a tutte le vittime della Shoah e vogliamo assumerci il nostro dovere di ricordare; ci assumiamo tale dovere perché sappiamo che Auschwitz è stata costruita da europei e noi siamo chiamati ad assumerci questa paternità perché quello che è successo incombe su di noi e ci chiama alla responsabilità”.

Auschwitz “ci impone innanzitutto l'obbligo di agire ogni qualvolta vi è un atto di violenza e discriminazione, tutte le volte che un’azione antisemita e razzista si presenta nelle nostre società. Dobbiamo sempre considerare tutto ciò un attacco alla dignità delle persone e alla nostra idea di Europa. Il nazismo e il razzismo – ha rimarcato – non sono opinioni, ma crimini”.

“Ogni volta che leggiamo sul giornale notizie di violenze, sacrilegi, insulti noi dobbiamo considerare queste violenze, sacrilegi e insulti rivolti a ciascuno di noi”, ha ribadito Sassoli. “Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta e che incarnano le due malattie della nazione moderna che si propagano nel Continente: da una parte la sacralizzazione delle frontiere e, dall'altra, la ricerca di un'identità pura e univoca – religiosa, etnica e culturale – che conduce inevitabilmente a costruire nemici”.

“L'Europa al contrario si è formata e vogliamo continui a formarsi con le nostre diversità, con pluralità di voci, con il pluralismo politico, religioso, culturale.

Ed è proprio per questo – ha osservato Sassoli – che dobbiamo essere riconoscenti all’ebraismo che ci ha consentito di formare quello spirito universalista che è parte integrante della nostra visione del mondo. Ecco perché ci rivolgiamo ai governi perché usino vigilanza e severità nei confronti di ogni forma di intolleranza. Non sono ragazzate i vandalismi compiuti nei cimiteri ebraici, gli assalti alle sinagoghe e ai luoghi di culto, le minacce a cui vengono sottoposte famiglie europee di religione ebraica o le forme di intolleranza che colpiscono le minoranze presenti negli Stati membri”.

Anche Commissione e Consiglio devono “adoperarsi perché ciò venga fatto rispettare, conservare la memoria di quanto è accaduto ad Auschwitz e a caricarci della responsabilità? di trasmettere la memoria. Questo compito, man mano che il volgere inesorabile del tempo farà mancare i testimoni, è affidato alla nostra e alle future generazioni”.

“Noi tutti dobbiamo quindi esprimere la nostra riconoscenza alla senatrice Liliana Segre che è qui tra noi oggi per consegnarci la sua testimonianza. Auschwitz è indicibile. Voglio però credere – ha concluso Sassoli – che la testimonianza di coloro i quali hanno visto l'indicibile riesca a muovere i nostri cuori e a ispirare l'etica delle nostre azioni, affinché ciò non avvenga mai più”. 

 

 

fonte   aise

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