Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 13.33

Spino d’Adda. No il trasferimento del presidio di Guardia Medica da Pandino a Crema

Prosegue la raccolta firme a sostegno del ritorno del servizio di continuità assistenziale.

| Scritto da Redazione
Spino d’Adda. No il trasferimento del presidio di Guardia Medica da Pandino a Crema

Il Consiglio Comunale di Spino d’Adda, appresa la notizia del trasferimento del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), attualmente dislocato a Pandino, e del suo accorpamento alla sede di Crema, presso i locali della Croce Verde di Crema,

PRESO ATTO

-che il Servizio di Continuità Assistenziale, offrendo  assistenza medica in orari in cui i medici di famiglia non sono in servizio, è ormai molto radicato sul nostro territorio e viene utilizzato dalla popolazione in alternativa al Pronto Soccorso ospedaliero, riducendo di fatto gli accessi impropri verso questa struttura;

-che la dislocazione a Pandino del Servizio aveva lo scopo di garantire  la possibilità di un intervento medico in tempi molto rapidi, proprio per la posizione centrale di questo comune rispetto al territorio servito (Pandino, Dovera, Spino d’Adda, Rivolta d’Adda, Agnadello, Palazzo Pignano e Scannabue,  Vaiano, Monte Cremasco);

-che il territorio che usufruisce dei servizi della Guardia Medica di Pandino è ampio e popoloso, e l'allontanarsi di un servizio importante di prima assistenza peggiorerebbe l'accesso di decine di migliaia di utenti al servizio sanitario. Efficienza ed efficacia sono bussole per ogni amministratore pubblico, ma ci permettiamo di avere dubbi sull’ipotesi che “il trasferimento in oggetto non provocherà alcun disservizio”;che, ancora una volta, queste scelte di politica sanitaria vengono assunte dagli organi competenti senza alcuna condivisione con gli organismi amministrativi territoriali, ma fornendo solo scarne informazioni fino alla messa in atto definitiva del progetto e non tenendo conto del disagio che queste scelte potranno creare agli utenti del territorio;

CHIEDE

1)che venga ridiscussa con i rappresentanti delle Amministrazioni locali interessate la scelta di eliminare il presidio di Continuità Assistenziale attualmente in essere a Pandino;

2)di valutare l’impatto e il disagio che una tale scelta creerà sui cittadini ed il possibile aumento di accessi impropri che potrebbero avvenire presso i Pronto Soccorso degli ospedali locali in seguito ai ritardi nella fornitura della assistenza medica;

3)che l’Azienda Sanitaria compia scelte differenti per diminuire i costi e si riconsegni al più presto al territorio il servizio di continuità assistenziale;

4)che le Amministrazioni locali dei Comuni interessati alla ridislocazione del servizio condividano le motivazioni di questo Ordine del Giorno e facciano fronte comune nel tentativo di mantenere la presenza di una sede distaccata nel territorio dove operava sino al 3 giugno c.m. il servizio di Continuità assistenziale di Pandino.

Spino d’Adda, 12 giugno 2014

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Per noi, l’altissimo numero di firme raccolte in poco tempo indica che la scomparsa del servizio di continuità assistenziale è un disservizio e crea disagio all’utenza (che, dati alla mano, proviene principalmente da Spino d’Adda e da Pandino). Abbiamo cercato di capire quale fosse esattamente il problema: è la sede? L’appronteremo diversa, per quanto mi risulti che già i colleghi Calvi e Polig ne abbiano proposte altre. Quindi a riscontro dei fatti la sede è un non problema. Ci si dica se il servizio tornerà: se è no, o se è sì e a quali condizioni. Io, per mia parte, non posso sottrarmi al mio dovere di rappresentante dei miei cittadini e del mio consiglio comunale. Non accetto sia creato un disservizio e quindi mi impegnerò affinché il servizio di continuità assistenziale torni con un presidio sul territorio. Ho fatto presente che l’area servita in precedenza era di circa 40 mila abitanti: più di quanti ne abbia Crema.

Paolo Riccaboni

 

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