«Il processo penale a distanza non assicura l’effettività della giustizia, decadono, con la sua smaterializzazione, i principi di oralità, pubblicità, immediatezza e del contraddittorio». Lo spiegano l’avvocato Andrea Soliani, presidente della Camera Penale di Milano, e il professor Oliviero Mazza, ordinario di Procedura penale all’Università di Milano, in una riflessione sulla digitalizzazione del processo e sulla sua «virtualizzazione» in questo periodo di emergenza coronavirus. Un periodo che si estenderà, stando anche ai provvedimenti dei vertici del Palagiustizia milanese, almeno fino a fine giugno. «Il processo a distanza rischia di compromettere i principi su cui si poggia la legalità del processo stesso.
Stop ai processi da remoto
Camera penale: ''Stop ai processi da remoto''
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