Sabato, 18 maggio 2024 - ore 07.52

Sugarpie & The Candymen con Renzo Arbore, a Cremona una notte swing

Successo per il primo appuntamento della rassegna dedicata al jazz. Serata da tutto esaurito all’Auditorium del Museo del Violino

| Scritto da Redazione
Sugarpie & The Candymen con Renzo Arbore, a Cremona una notte swing

Sono bastate due canzoni, un’epica Bohemian Rhapsody dei Queen riarrangiata in modo strepitoso (tanto da valere i complimenti di Brian May, chitarrista della band inglese) e la successiva I’ll See You In My Dreams, con l’ingresso di Michael Supnick alla tromba, per conquistare la serata e la platea. Il concerto di Sugarpie & The Candymen era già un trionfo dopo pochi brani, prima ancora che al centro dell’Auditorium del Museo del Violino apparisse il celebrato ospite speciale Renzo Arbore. L’esibizione del quintetto piacentino-cremonese-siciliano, accompagnato da Supnick, trombettista di Boston e trentennale collaboratore proprio di Arbore, ha aperto nel migliore dei modi la rassegna Cremona Jazz 2015, il cui programma prevede altre quattro serate, con grandi e grandissimi nomi del jazz internazionale (su tutti, John Scofield), da qui al 13 maggio. Una nota di merito, dunque, alla direzione artistica della rassegna, a cura dell’Associazione Archtop Jazz Guitar, presieduta da Carmelo Tartamella.

Due ore e un quarto a ritmo dello swing che furoreggiava negli Stati Uniti degli anni Trenta e Quaranta, con più di un’incursione nella canzone italiana dello stesso periodo: questa la gustosa ricetta messa sul piatto da Georgia Ciavatta alla voce, Renato Podestà alla chitarra, il cremonese Jacopo Delfini alla chitarra gipsy, Claudio Ottaviano al contrabbasso e Roberto Lupo alla batteria, con Supnick, splendido trombettista e trombonista, e Arbore, «dilettantaccio», per sua stessa ammissione, al clarinetto e al pianoforte, ma soprattutto, come era logico immaginare, nelle vesti di entertainer puro. Vista la bravura assoluta della band, consolidata da anni di esperienza su prestigiosi palchi italiani e internazionali, al settantasettenne è bastato gigioneggiare un po’ e dettare ritmi e chiusure dei brani per strappare applausi a scena aperta, anche se chi scrive ha trovato a tratti troppo “rilassata” l’attitudine del mattatore napoletano d’adozione, nonché evitabili certi suoi scivoloni nel triviale, che, al netto di ogni sospetto di moralismo, sono suonati più che altro poco adeguati alla raffinatezza del sound del genere musicale protagonista della serata.

Impeccabile, dall’inizio alla fine, il lavoro di Sugarpie & The Candymen: il gruppo è una sorta di spugna, capace di assorbire le più disparate influenze, sonorità, atmosfere, per restituirle in una salsa d’altri tempi che riesce a rendere credibile la riproposizione della hit estiva Lemon Tree, vero e proprio tormentone anni Novanta, così come un dosatissimo medley beatlesiano di brani del 1964 mescolato alla mitica Hello, Dolly! di Louis Armstrong (ed Hello, Dolly! è il titolo dello spettacolo – presentato per la primissima volta l’anno scorso proprio a Cremona, al Circolo Arcipelago – che i Candymen hanno improntato sui brani dei leggendari The Beatles e di Satchmo), per approdare con ironia a un’ottima Maramao Perché Sei Morto? spruzzata con qualche accenno a Ma Le Gambe.

Si potrebbe concludere con l’elenco degli altri brani in scaletta, ma il consiglio è quello di seguire Sugarpie & The Candymen nei numerosi concerti dal vivo e lasciarsi sorprendere ogni volta dal quintetto, con la certezza che, swing o gipsy, dixieland o charleston, cover o brano originale, quella che arriverà alle nostre orecchie sarà grande musica.

Carmine Caletti

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