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Suini.Classificazione carcasse. La non conformità è pari all'8%

| Scritto da Redazione
Suini.Classificazione carcasse. La non conformità è pari all'8%

A un anno dall'introduzione del sistema di classificazione delle carcasse suine, la percentuale di non conformità è dell'8,2%.
Il sistema funziona, ma gli allevatori lamentano dati incompleti e non sempre disponibili per verificare i risultati dei controlli, e si preparano a discuterne in occasione di Italpig, il Salone della suinicoltura italiana in programma a Cremona da 25 al 28 ottobre 2012.
Cremona, 5 settembre 2012 – Con una percentuale di non conformità pari all’8,2%, si chiude con un dato sostanzialmente positivo il primo anno dall’introduzione della classificazione delle carcasse suine.
Il primo luglio 2011 infatti, con un ritardo di ben 24 anni rispetto agli altri paesi europei che l’avevano già adottata, anche in Italia la normativa comunitaria è diventata operativa e obbligatoria. Preposti ai controlli l’Istituto Parma Qualità e l’Istituto Nord Est Qualità, che già sovrintendono alle verifiche affinchè siano rispettate tutte le procedure necessarie per permettere ai prodotti di salumeria  di fregiarsi del marchio Dop. “Nonostante si sia trattato di una vera e propria rivoluzione – spiega Fausto Palmia, direttore dell’IPQ – il sistema della classificazione delle carcasse non ha portato a particolari sconvolgimenti. I macelli si sono adeguati come impone la normativa e nonostante margini per ridurre ulteriormente quell’8,2% di non conformità esistano, sostanzialmente il dato è soddisfacente”.
Scopo della classificazione delle carcasse è anche quello di arrivare al pagamento a peso morto dei suini, oltre ad ottenere una maggiore omogeneità delle cosce grazie alla presenza di un’adeguata copertura di grasso. Per avere praticamente in tempo reale le informazioni sulle partite di suini consegnate, gli allevatori devono collegarsi al sito impresa.gov dove i macelli caricano i dati di ogni partita macellata. “Attualmente circa 600 allevamenti hanno ricevuto le password per accedere al portale - spiega ancora Palmia – ognuno può visionare ovviamente solo i dati relativi ai maiali consegnati e verificare se rispondono alle richieste o se è necessario apportare dei correttivi, che innanzitutto riguarderanno l’alimentazione degli animali”.
Ma negli obiettivi della classificazione, per gli allevatori, c’è anche la possibilità di ottenere una migliore remunerazione economica. Si tratta di un obiettivo centrato? “Purtroppo l’attuazione del sistema non è ancora implementato al 100% - afferma Maurizio Gallo, direttore dell’Anas (Associazione nazionale allevatori suini) – e questo perché i dati non sono sempre completi e soprattutto disponibili. Per ottenere questo risultato c’è bisogno di un impegno ulteriore da parte di tutta la filiera che porti a  un meccanismo davvero trasparente e affidabile a beneficio di tutte le parti in gioco. Solo a quel punto si potrà parlare di una maggiore remunerazione per gli allevatori, che attualmente si sentono un po’ frustrati e carenti di quelle rassicurazioni invece tanto importanti. Il nostro auspicio è che la situazione si regolarizzi al più presto. Il ministero delle Politiche agricole sta lavorando a un decreto che obbligherà i macelli inadempienti a sanare la loro posizione, prevedendo anche sanzioni in caso contrario: si tratta di un documento che sostituirà la circolare tuttora esistente. Se vogliamo riferimenti commerciali sicuri è necessario che i dati siano oggettivi, completi e sempre disponibili”, è la conclusione di Gallo.
La classificazione delle carcasse resta quindi un tema di grande attualità per tutta la filiera, che si ritroverà per confrontarsi anche su questo argomento in occasione di Italpig, il Salone della suinicoltura italiana, in programma a Cremona dal 25 al 28 ottobre prossimi. Un'occasione per mettere a frutto gli strumenti più idonei per un autentico e definitivo rilancio del settore, peraltro autentico vanto del sistema agroalimentare nazionale, dopo tanti anni di crisi che ha messo in ginocchio gli allevatori italiani di suini.

fonte:
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http://www.bovinodalatte.it/
http://www.italpig.it/

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