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Svizzera.Ridotti i ristorni fiscali ai frontalieri

| Scritto da Redazione
Svizzera.Ridotti i ristorni fiscali ai frontalieri

Cgil, Cisl e Uil criticano fortemente la deliberazione adottata ieri dal Consiglio Nazionale ( la camera bassa del parlamento elvetico) di ridurre i ristorni fiscali dei frontalieri italiani dal 38 al 12%,  accogliendo la proposta in tal senso avanzata dal Canton Ticino.
I frontalieri infatti lavorano e pagano le tasse in Svizzera, ma vivono in Italia ed usufruiscono quindi di servizi, infrastrutture, assistenza sanitaria, formazione per sè e le loro famiglie nel nostro Paese: la Convenzione fiscale tra Italia e Svizzera, sottoscritta nel 1974, ben riconosceva tale realtà, prevedeva quindi i ristorni fiscali in giusta misura ai territori di provenienza dei frontalieri ed ha finora ben funzionato.

In ogni caso, trattandosi di una Convenzione fra due Stati sovrani, finchè non venga denunciata, essa va applicata, senza "ritenute" improprie quale quella effettuata ultimamente dal Canton Ticino.
Le istituzioni italiane, a tutti i livelli, da quello del Governo e del Parlamento nazionali, senza perdite di tempo, riconvocando il tavolo di confronto italo-svizzero,  a quello degli Enti Locali, debbono prendere subito una posizione decisa ed univoca per difendere i frontalieri ed i loro Comuni di provenienza, distinguendo nettamente le questioni che li riguardano dalle giuste misure da porre in atto per combattere l'evasione fiscale, l'esportazione di capitali all'estero ed il superamento del segreto bancario.

 

Claudio Pozzetti Cgil
Gianmarco Gilardoni Cisl
Pancrazio Raimondo Uil
responsabili nazionali frontalieri

14 marzo 2011

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