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Tamoil. Ma è vero che 60 lavoratori hanno rifiutato un posto di lavoro?| G.C.Storti

| Scritto da Redazione
Tamoil. Ma è vero che 60 lavoratori hanno rifiutato un posto di lavoro?| G.C.Storti

La  tavola rotonda  Quali scelte per rilanciare il lavoro? di  Venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 17.30  (c/o La Cisl di Cremona) affronterà anche questo tema.
In questi giorni i rapporti fra lavoratori,sindacati e Tamoil non sono caldi ma bollenti.
Nei giorni scorsi la direzione della Tamoil aveva fatto trapelare la notizia che 60 lavoratori  avrebbero rifiutato una diversa collocazione di lavoro proposta dalla stessa azienda.
A pochi giorni dall’inizio della cassa integrazione la rabbia e lo sconcerto dei lavoratori  è forte.
La situazione oggi in Tamoil è la seguente:
- n. 56 operai sono al lavoro per completare il deposito a cui si aggiungono altri 36  che completato questo lavoro usciranno dall’organico;
- n. 206 sono in cassa integrazione, con un sistema di sostegno che prevede, a seconda dell’età, due anni di cassa più mobilità variabile da uno a tre anni al novanta per cento dell’ultima retribuzione;
-13 sono in mobilità volontaria;
-3 sono andati in pensione;
-13 sono stati ricollocati;
-7 hanno fornito la loro disponibilità ad essere ricollocati.
L’accordo sindacale, ci conferma  Marco Arcari della Filctem Cgil , prevede che se un lavoratore si dimette volontariamente, entro marzo p.v. , da Tamoil o perché lui stesso  ha trovato un posto di lavoro o perché ha accettato una ricollocazione riceverà un accompagnamento di 85 mila euro.
L’accompagnamento è  altresì riconosciuto, in misura inferiore,  se lo stesso lavoratore si dimette entro il giugno 2012.

Da fonte sindacale si apprende che non vi è riscontro effettivo alle proposte che Tamoil avrebbe fatto a 60 lavoratori. Alcune fonti vicine alla direzione  aziendale invece sostengono che le proposte ci sono effettivamente state e riguardavano la collocazione  fuori  provincia.

Ora, se così fosse, pare normale, si dice negli ambienti sindacali,  che un lavoratore, che è una persona, ci possa pensare visto che questa scelta , di lavorare fuori provincia, cambierebbe ovviamente la vita dei lavoratori stessi e delle loro famiglie. E sempre negli ambienti dei lavoratori ci si chiede se agli altri 140  dipendenti  la Tamoil ha fatto  una analoga proposta di ricollocazione.

Mauro Arcari della Cgil si chiede “ Perché la Tamoil abbia  fatto queste dichiarazioni che sicuramente, oltre che mettere in cattiva luce i lavoratori, ha creato un clima non positivo. Del resto,ammesso che le proposte siano state fatte, è normale che un lavoratore ci possa pensare visto che i tempi degli accordi sono precisi ( marzo e giugno n.d.r.)”.
“Del resto-continua Arcari - è stata la stessa Tamoil a creare questa situazione decidendo di chiudere la raffineria”.

Insomma una vicenda complessa che vede da un lato  lo smantellamento di una realtà  produttiva importante senza concrete ed esigibili alternative occupazionali e dall’altro una reale difficoltà nell’individuare  strumenti di ricollocazione.

Di questi ed altri temi si parlerà nella
Tavola Rotonda
Quali scelte per rilanciare il lavoro?
Venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 17.30 
(c/o Sala Riunioni CISL Cremona V.Le Trento Trieste, 54)
Ne discutono
Giuseppe De Maria (seg. gen. Cisl Cremona)
Sen. Cinzia Fontana
Mino Grossi (seg. gen. Uil Cremona)
Mimmo Palmieri ( seg. gen. Cgil Cremona)
On. Luciano Pizzetti
Intervista Fabrizio Loffi ( vice direttore di Cronaca)

Coordina l’incontro Gian Carlo Storti di www.welfarecremona.it

 

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