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TRA RUSSIA E UCRAINA UNA NUOVA GUERRA DEL GAS

| Scritto da Redazione
TRA RUSSIA E UCRAINA UNA NUOVA GUERRA DEL GAS

Le Autorità ucraine riducono sensibilmente la quantità di gas russo importata dopo le minacce di sanzioni da parte di Mosca. La situazione simile a quella del 2009, quando l'ex-Premier, Yulia Tymoshenko, ha impedito una crisi energetica in Unione Europea

L'Europa resta forse senza gas, ma, questa volta, non può contare su un Governo alleato in Ucraina. Nella giornata di martedì, 12 Novembre, l'Ucraina ha ridotto l'importazione di gas dalla Russia -utilizzato sia per soddisfare il fabbisogno ucraino che quello dell'Unione Europea- in maniera drastica, passando da 104 Milioni di Metri Cubi al giorno a solo 9 Milioni.

La decisione è stata presa dopo che il monopolista statale russo del gas, Gazprom, ha minacciato l'Ucraina di tagliare le forniture di gas se la compagnia energetica nazionale ucraina Naftohaz non dovesse provvedere al pagamento immediato del debito di circa 2 Miliardi di Dollari per il mancato pagamento delle forniture pregresse.

Pronta è stata la risposta del Vicepremier ucraino, Yuri Boyko, che ha ordinato l'importazione della quantità minima di gas necessaria a soddisfare il fabbisogno di Kyiv, e di arrestare quella del 'gas tecnico' -oro blu necessario per mantenere la capacità dei gasdotti dell'Ucraina di veicolare carburante dalla Russia all'UE.

La decisione ha posto l'Ucraina in una situazione di emergenza che riguarda anche l'UE, in quanto la Russia ha ventilato la possibilità di sospendere l'invio del gas riservato ai clienti europei se Kyiv non provvederà all'immediato pagamento del debito.

Con il ricatto energetico, Mosca intende impedire la firma dell'Accordo di Associazione UE-Ucraina: documento, che sia Kyiv che Bruxelles vogliono firmare, che integra il mercato ucraino in quello economico comune dell'Unione.

L'utilizzo del gas come arma politica nei confronti dell'Ucraina da parte della Russia ricorda lo scenario del Gennaio 2009, quando, per destabilizzare il Governo pro-europeo di Yulia Tymoshenko, Mosca ha tagliato le forniture di dirette in territorio ucraino e, poi, in UE.

Allora, la situazione è stata risolta con un intervento della Tymoshenko che, per non lasciare al freddo i suoi concittadini, e, sopratutto, per tenere fede ai patti con l'UE, ha accettato condizioni contrattuali onerose imposte dai russi pur di ripristinare il flusso di gas dalla Russia.

Differentemente da allora, il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych -che ha fatto incarcerare la Tymoshenko dopo un processo irregolare in cui l'ex-Premier è stata condannata proprio per la firma degli accordi con Mosca nel Gennaio 2009- non ha considerato gli obblighi contrattuali con l'UE, ed ha reagito in maniera istintiva al ricatto energetico della Russia.

Dopo avere ridotto al minimo le importazioni di gas dalla Russia, Yanukovych ha varato contratti a tempo per l'importazione del gas russo da Ovest, anziché da Est, tramite i gasdotti di Polonia, Ungheria e Slovacchia che consentono l'invio in Ucraina del carburante che Mosca veicola in Germania attraverso il gasdotto Nordstream, realizzato sul fondale del Mar Baltico.

Inoltre, il Presidente ucraino ha incrementato l'utilizzo di greggio e carbone, e, così, ha ritardato in maniera sensibile l'applicazione delle misure previste dal Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni inquinanti.

La presenza degli intermediari

Così come nel 2009, un fattore importante nella Guerra Energetica tra Ucraina e Russia è la presenza di RosUkrEnergo: compagnia posseduta al 50% da Gazprom e al 50% dall'oligarca Dmytro Firtash -il principale sponsor di Yanukovych, sostenuto anche dall'ex-Presidente Viktor Yushchenko- che, come riportato dall'autorevole Gazeta Wyborcza, ha costretto lo Stato ucraino al pagamento di un'ammenda per presunta sottrazione indebita di gas.

Nel 2009, la RosUkrEnergo si è introdotta nelle trattative tra Mosca e Kyiv per alzare le già onerose clausole contrattuali che la Russia ha concesso all'Ucraina, con lo scopo di impedire una vittoria politica alla Tymoshenko, e favorire nello schieramento democratico la ricandidatura dell'allora Capo di Stato Yushchenko alle Elezioni Presidenziali ucraine del 2010.

Kyiv non può non scegliere tra Bruxelles e Mosca

Per l'Ucraina, l'unica soluzione al ricatto dei russi è l'integrazione economica in Europa, che prevede anche la creazione di un mercato comune energetico, tramite la firma dell'Accordo di Associazione con l'UE.

Questo passo è però difficile da realizzare a causa della mancata volontà da parte di Yanukovych di garantire la liberazione temporanea della Tymoshenko per cure mediche urgenti in Germania: conditio sine qua non che l'UE ha posto per la firma dell'Accordo di Associazione con l'Ucraina.

Yanukovych, Presidente di un Paese che, per via della sua collocazione geopolitica, non può mantenersi neutrale tra UE e Russia, è così chiamato ad una scelta importante: accettare il rispetto dei diritti umani e della democrazia con una precisa scelta di campo pro-europea, oppure abbandonarsi ad una condotta autoritaria destinata giocoforza a portare Kyiv tra le braccia di Mosca.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-11-16

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