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Un Piano per il lavoro, e uno per dire stop alle sovvenzioni fossili: la legge di Bilancio secondo ASviS

Di Marco: ''Manca una strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che costruisca il quadro di riferimento per tutte le politiche''

| Scritto da Redazione
Un Piano per il lavoro, e uno per dire stop alle sovvenzioni fossili: la legge di Bilancio secondo ASviS

Mentre la delega sulla riforma fiscale rischia di trasformarsi nell’ennesima bolla di sapone per quanto riguarda i temi ambientali, la legge di Bilancio 2022 in fase di ultimazione può ancora rappresentare un trampolino di lancio per uno sviluppo realmente sostenibile del Paese. Servono però volontà politica e idee chiare.

Queste ultime almeno sono state portate all’attenzione delle commissioni congiunte di Bilancio di Camera e Senato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), che ha avanzato proposte puntuali.

Tra queste spiccano la necessità di definire, con la legge di Bilancio 2022, un piano per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e dannosi per l’ambiente; creare un ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro e la programmazione strategica; varare entro la fine del prossimo anno un Piano nazionale per l’occupazione, con focus prioritario sul lavoro giovanile, femminile e il Sud; garantire il raggiungimento della quota dello 0,7% del Reddito nazionale lordo (Rnl) per l’Aiuto pubblico allo sviluppo per l’Italia entro il 2025, in anticipo di cinque anni rispetto ai target europei.

In particolare, è stata sottolineata l’opportunità di introdurre una legge annuale per lo sviluppo sostenibile che coincida con il programma nazionale di riforme e di una migliore definizione delle competenze, garantendo che il coordinamento delle politiche da parte del Dipe operi in coerenza con le attività del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess). Per quanto riguarda invece le sovvenzioni ai combustibili fossili, l’ASviS ha posto l’accento sull’importanza da un lato di aprire il dialogo con gli stakeholder e portatori di interesse, dall’altro di lavorare per trasformare i sussidi dannosi in sussidi per la transizione del sistema produttivo.

Secondo il coordinatore operativo ASviS Giulio Lo Iacono, per rispondere alle sfide della pandemia e del clima l’Italia, deve inoltre dotarsi di un ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro, sottoposto alla vigilanza della presidenza del Consiglio, sul modello disegnato dall’Ocse e dalla Commissione Ue: «Il primo atto di questo ente sarebbe di definire, entro la fine del 2022, una relazione di previsione strategica al 2050, da aggiornare annualmente».

Sul tema dell’allineamento delle politiche all’Agenda 2030 delle Nazioni unite, ha osservato Lo Iacono, l’ASviS suggerisce di inserire nella Relazione illustrativa di tutte le proposte di legge di iniziativa del governo, degli atti ministeriali e di quelli regionali una valutazione ex ante (anche qualitativa) dell’impatto atteso sui 17 SDGs e sui singoli Target. Analogamente, secondo l’Alleanza si potrebbe affidare all’Ufficio parlamentare di bilancio il compito di effettuare valutazioni quantitative sull’impatto sugli SDGs dei principali documenti di programmazione e di bilancio, in linea con l’orientamento verso questi ultimi del semestre europeo.

«Dall’analisi della proposta sono presenti diversi temi inquadrati nell’Agenda 2030, così come sono evidenziate bene le interconnessioni tra Legge di Bilancio e Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha concluso Luigi Di Marco, area coordinamento operativo ASviS – Manca però una strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che costruisca il quadro di riferimento per tutte le politiche. Si ravvisa un rischio di inadeguatezza di alcune misure, per esempio quelle sull’edilizia pubblica e privata, rispetto alle sfide del 2030. Le misure sulla rigenerazione urbana devono essere concepite come crocevia tra le diverse politiche. Serve un quadro strategico chiaro per definire il livello di ambizione dell’Italia sui temi dell’ambiente e dell’energia».

Altre proposte trasversali presentate dall’ASviS nel corso dell’audizione riguardano il rafforzamento dell’impegno a livello europeo per garantire l’accesso di tutta la popolazione mondiale ai vaccini e la creazione di una piattaforma di consultazione permanente della società civile per una valutazione trasversale dell’impatto dei provvedimenti legislativi sull’Agenda 2030.

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