Gentile direttore, mi soffermo sulla pagina del giornale che il quotidiano ‘La Provincia’ha dedicato alle iscrizioni delle lapidi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale che commemorano i giovani soldati morti nel conflitto. Bravissima la signorina Gentilina Cella nell’aver raccolto tutto il materiale, bravissimo il giornalista nel documentare il più possibile, bravissimo il nostro quotidiano nell’aver dato spazio a questo argomento.
Ho pensato un attimo e mi sono chiesto come il giornale della città e le nostre Amministrazioni comunali (le precedenti e l’attuale) non abbiano mai dato importanza alle opere compiute da Anna Filippicci Bonetti (ben tre voluminosi libri sul cimitero di Cremona) dove non più di tre mesi fa venne presentato l’ultimo volume proprio sui combattenti cremonesi caduti in guerra e onorati con diverse lapidi e nella lampada votiva del nostro camposanto. Bravissima la signorina Cella ma, il suo lavoro rappresenta lo 0,1% di quello fatto dalla signora Filippicci. Perché la cultura, l’arte…Cremona non vuole valorizzarli? Un cimitero, per essere monumentale deve avere il vincolo della Soprintendenza dei Beni Culturali che purtroppo nessuno ha mai chiesto. Ebbene, noi abbiamo la fortuna di avere una autrice importante in vita che potrebbe dare più lustro a uno dei più importanti musei all’aperto della Lombardia. Il Comune e la Provincia, invece, non dedicano nessuna menzione ai testi della scrittrice. La guida del cimitero fatta fare dalla precedente Giunta, se fosse stata compilata dalla nostra esperta, avrebbe valorizzato sicuramente di più il nostro cimitero. Svariate città, nell’elencare i monumenti da visitare, includono sempre il campo santo per tutte le sculture presenti e questo serve per valorizzare maggiormente il nostro patrimonio culturale. (...)
Mauro Piazza (Cremona)