Una passeggiata sotto i portici, la sbrisolona di Piazza Sordello, le stanze affrescate di Palazzo Ducale e il parco di Palazzo Te: il profilo di Mantova che si staglia sulle acque del Mincio è un’immagine che non ti aspetti e che affascina ad esempio chi arriva in treno da Verona. Una piccola perla poco nota a molti, quest’anno è Capitale della Cultura: una bella occasione per conoscere la città dei laghi, che è stata una delle culle del Rinascimento grazie al mecenatismo dei Gonzaga, e ospita opere importanti del Mantegna e alcuni dei più affascinanti gioielli architettonici d’Europa. Patria di Virgilio, a Mantova, sito del patrimonio mondiale Unesco, sono passati e hanno lasciato il segno geni della pittura e dell’architettura come Leon Battista Alberti e Giulio Romano, e di musica e letteratura come Claudio Monteverdi e Torquato Tasso.
L’Arcipelago di Ocno, una installazione galleggiante di Joseph Grima, è una delle mostre a tema sostenibilità ospitate dalla città lombarda: fino al 30 settembre i visitatori sono invitati, tramite una serie di laboratori, a costruire da zero l’arcipelago mantovano con materiali sostenibili e riciclati. Musica, teatro e performance artistiche saranno dedicate al lega profondo tra l’acqua e la città.
Mantova è stata la prima città a ricevere il titolo di Capitale Italiana della Cutlura in esclusiva. Nel 2015 il ruolo era stato condiviso da cinque città – Ravenna, Lecce, Siena, Perugia-Assisi e Cagliari – che avevano conteso a Matera (che poi ha vinto) il titolo di Città europea della cultura per il 2019.