Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 08.09

Virologo Clementi: ''A scuola rischi non diversi dagli altri ambienti di lavoro''

La cosa più importante è seguire le regole anti-contagio e tracciare i focolai.

| Scritto da Redazione
Virologo Clementi: ''A scuola rischi non diversi dagli altri ambienti di lavoro''

Il virologo Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Irccs ospedale San Raffaele, in vista della riapertura delle scuole da lunedì prossimo ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Adnkronos Salute per spiegare davanti a quali scenari ci troveremo con il ritorno dei ragazzi a lezione in aule reali e non più virtuali.

Clementi ha spiegato:

"La scuola va gestita con attenzione, ma non in maniera differente da qualsiasi altro contesto lavorativo. Perché i rischi non sono diversi"

Poi ha sottolineato che sarà molto importante tracciare i focolai, perché vanno "identificati al più presto quando sono ancora piccoli, della gestione corretta di casi e contatti e delle quarantene" e ha aggiunto:

"Un ritorno al vecchio medico scolastico avrebbe aiutato. Avrebbe potuto affiancare i dirigenti scolastici e togliere un alone di responsabilità che sentono sulle loro spalle per la gestione di aspetti che non sono di loro stretta competenza. È un aspetto che avevo segnalato e che secondo me, ma anche secondo altri esperti come Massimo Galli, sarebbe stato utile. A parte i servizi territoriali, se ci fosse stato un camice bianco, lì nelle scuole in un ambiente di un certo numero di ragazzi, avrebbe fatto sentire forse più tutelati"

Clementi ha anche aggiunto che un elemento abbastanza complicato sarà la gestione dei sintomi, perché "una febbre può essere di tutto" e a proposito delle quarantene ha detto:

"Sicuramente mette in difficoltà avere poche regole non univoche. In Francia io non dico che le indovinano tutte, ma hanno dato l'indicazione secondo cui per mettere in quarantena una classe ci vogliono tre studenti infettati. Che sia giusto o sbagliato non lo so, potrebbe essere tanto o poco, ma almeno è un'informazione chiara che la scuola può recepire. I vari istituti hanno a disposizione un metodo e sanno come comportarsi. Qui brancoliamo nel buio, su come si apre e altri aspetti. I banchi sono utili, ma non sono la soluzione"

Poi Clementi ha ribadito quanto sia importante rispettare le misure anti-contagio e che valgono quelle di base universali, dal distanziamento al lavaggio delle mani

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