Sabato, 27 aprile 2024 - ore 11.44

(WL) Alberto Piazzi : Amleto ‘44: nell’Italia distrutta By Valeria Camia

Leggendo il romanzo ho pensato che se c’era una persona che avrebbe potuto “sentire” vicino quello che Alberto Piazzi racconta…Ecco quella persona era mio papà.

| Scritto da Redazione
(WL) Alberto Piazzi : Amleto ‘44: nell’Italia distrutta  By Valeria Camia

(WL) Alberto Piazzi Amleto ‘44: nell’Italia distrutta, una storia che ci riguarda By Valeria Camia

Leggendo il romanzo ho pensato che se c’era una persona che avrebbe potuto “sentire” vicino, per sensibilità, valori e interessi storici, quello che Alberto Piazzi racconta….ecco quella persona era mio papà.

Quando ho scoperto che a Brussels, non lontano da dove vivo c’è la sede dell’A.N.P.I., ho pensato che ci sarei andata, una sera o l’altra, a uno degli eventi che organizza l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in Belgio. Poi tra mille cose da fare, non sono riuscita a passare per Rue de la Victoire. Fino a che un pomeriggio di ottobre mi viene recapitato un messaggio: “C’è la presentazione dell’ultimo romanzo di Alberto Piazzi, Amleto ‘44. Vieni?” Naturalmente ho detto di sì. E naturalmente la vita ha deciso per me che una serie di circostanze tali da impedirmi di partecipare alla serata. Ma un amico mi ha fatto avere una copia del libro di Piazzi. Con firma dell’autore.

Così me lo sono trovato tra le mani, un volume “pesante”, perchè ha 444 pagine e perchè è ambientato di un periodo buio della storia italiana, dove amare qualcuno poteva sconvolgere vite; dove lottare per un ideale comportava, spesso inevitabilmente, scelte difficili e dolore – come testimoniano le vicende dei due protagonisti del romanzo, Aurelio e Cristina, nel nord Italia terrorizzata dai raid inglesi e, soprattutto, dalle atrocità del fascismo.

Così durante le festività natalizie gli ho lasciato Amleto ‘44. Mi ha risposto poche settimane dopo, mio papà, Federico, così:

Con Alberto Piazzi, mi legano, pur senza conoscerci alcune cose che sono il sale di una vita passata nel sogno di ideali di giustizia ed uguaglianza. Abbiamo pressappoco la stessa età, siamo figli della stessa terra. Di quella bassa pianura dove il sole batte forte e le nebbie avvolgono i filari dei gelsi.

Come lui sono stato emigrante. E sono amante di libri e scrittura.

Leggendo “Amleto 44” , l’autore ci tramanda tutta la sua competenza di ricercatore dei fatti reali di avvenimenti accaduti negli anni della guerra di resistenza, riuscendo a dare loro continuità nel tempo con la fantasia e l’arguzia dello scrittore.

Partendo dalla storia del protagonista, da un amore giovanile e complicato, il libro è un susseguirsi di avvenimenti che portano il lettore a seguire pagina dopo pagina. I protagonisti di questo libro sono gli stessi che abbiamo sentito raccontare tante volte dai vecchi partigiani che con audaci azioni di guerriglia hanno permesso di dare il via ai giorni della liberazione nazionale.

La clandestinità di Aurelio, alias don Gianfranco, ci trasmette tutta la grande forza d’animo con cui si doveva vivere o sopravvivere negli anni di occupazione nazifascista. Sullo sfondo, una Sesto San Giovanni operaia e volitiva, un baluardo contro l’ingerenza degli invasori.

E poi, come dicevo, al centro della storia che Piazzi racconta ci sono le donne, i giovani, gli operai in particolare, ma pure le stesse famiglie che nonostante le feroci rappresaglie hanno continuato a resistere e contribuire alla rinascita, negli anni a venire, del nostro paese. I tradimenti feroci, quelli difficili da accettare così come le coscienze che si ribellano davanti a avvenimenti troppo personali ma che riguardano a ben vedere tutta la collettività riempiono le vite delle persone nel susseguirsi dei lunghi, lunghissimi mesi della lotta di liberazione, dove ognuno cercava di portare un suo piccolo contributo ma indispensabile affinchè il sogno continuasse a vivere seppure di una piccola fiammella.

E rimbalzano i rastrellamenti, i rifugi antiaerei e i bombardamenti dell’aviazione alleata che a causa di grossolani errori saprà radere al suolo quello che i nemici ancora non avevano distrutto. Fino a distruggere la vita stessa della donna amata e di quel figlio che non aveva mai conosciuto.

Poi la fine della guerra, la vita che riprende il suo corso. Una nuova vita con un nuovo amore che sarà il perno per poter ricominciare senza dimenticare.

By Valeria Camia

 

 

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