Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 07.46

Cremona, Marco Goldin racconta ‘Storie dell’Impressionismo’ a Palazzo Cittanova

Appuntamento lunedì 2 maggio alle 20:45

| Scritto da Redazione
Cremona, Marco Goldin racconta ‘Storie dell’Impressionismo’ a Palazzo Cittanova

Marco Goldin torna a Cremona, città che da anni è presente nel suo tradizionale tour di presentazione delle sue grandi mostre: questa volta Goldini racconterà la mostra Storie dell’Impressionismo, lunedì 2 maggio, a Palazzo Cittanova. L’inizio del racconto è previsto per le 20:45, mentre l’accesso all’Auditorium sarà possibile già un’ora prima. L’ingresso è libero fino a eventuale esaurimento dei posti in sala.

La formula della serata è stata accolta con il tutto esaurito e grande calore a Vicenza, Verona, Padova, Pordenone. Dopo Cremona, sono in calendario le tappe di Milano, Trieste e Bologna. Per la serata cremonese, Goldin sarà protagonista insieme alle immagini della mostra. Ad affiancarlo in alcuni momenti della presentazione sarà l’attore Gilberto Colla, che interpreterà brani di alcune lettere di Vincent Van Gogh e Paul Cézanne, scelti da Goldin in relazione alle immagini di opere degli artisti che saranno presenti nella grande mostra trevigiana. Sarà un’emozione ammirare in anteprima, illustrati, raccontati, offerti da chi li ha scelti, uno per uno, i capolavori che saranno protagonisti dell’esposizione che aprirà i battenti al Museo di Santa Caterina a partire dal 29 ottobre. Sono 120 opere, quasi tutti dipinti, ma anche fotografie e incisioni a colori su legno, per raccontare, come prima mai fatto in Italia, le varie storie dell’Impressionismo. Le opere provengono da musei e grandi collezioni di mezzo mondo.

La mostra è promossa da Linea d’Ombra e dal Comune di Treviso, con la fondamentale partecipazione di Segafredo Zanetti e UniCredit in qualità di main sponsor, Generali come special sponsor, Gruppo Euromobil quale fidelity sponsor, assieme a Unindustria Treviso e Pinarello come partner.

«Sono 120 opere», spiega Goldin, «che documentano non solo quel mezzo secolo che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, ma anche quanto la pittura in Francia avesse prodotto, con l’avvento di Ingres e Delacroix a inizio Ottocento, nell’ambito di un classicismo che sfocerà, certamente con minore tensione creativa, nelle prove, per lo più accademiche, degli artisti del Salon. Quindi mettendo in evidenza quanto preceda l’Impressionismo e lo prepari anche come senso di reazione rispetto a una nuova idea della pittura e quanto da quell’esperienza rivoluzionaria, e dalla sua crisi negli anni Ottanta, nasca e si sviluppi poi, fino a diventare pietra fondante del nuovo secolo ai suoi albori. Soprattutto con il magistero dell’ultimo Cézanne, al quale, non a caso, è dedicato, assieme a Monet, il capitolo finale».

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