Sabato, 27 aprile 2024 - ore 12.04

Lo smaltimento non corretto dell’amianto può provocare morte.

| Scritto da Redazione
Lo smaltimento non corretto dell’amianto può provocare morte.

Ecco le ragioni della richiesta di moratoria delle discariche di amianto che abbiamo presentato al Consiglio della Regione Lombardia
Lunedì 27 maggio 2013 abbiamo depositato al protocollo della Consiglio della Regione Lombardia le seguenti richieste: moratoria immediata degli iter autorizzativi delle istanze di realizzazione di discariche di amianto; revisione delle autorizzazioni già concesse per discariche di amianto; costituzione di un gruppo di esperti super partes che certifichi le migliori tecnologie disponibili per lo smaltimento del rifiuto amianto, fermo restando l’obbligo di informazione nei confronti della popolazione interessata.

Abbiamo rivolto questa richiesta al Presidente del Consiglio regionale, all’ufficio di Presidenza e alle Commissioni Territorio, Ambiente e Sanità.

La nostra richiesta è stata già accolta nelle suddette commissioni ed assegnata alla commissione ambiente che la discuterà.

Ora abbiamo bisogno del sostegno di tutti i cittadini (alcuni comitati di Bergamo e Pavia l’hanno già fatto presentando insieme a noi la richiesta) per fare in modo che la commissione ambiente assuma al più presto tutte le suddette richieste (e noi auspichiamo che la discussione possa avvenire di concerto con le commissioni territorio e sanità).

Chiediamo quindi a tutti i cittadini  di aderire alla nostra iniziativa e di sostenerla nei modi che riterranno più opportuni.

Noi siamo disponibili a partecipare ad iniziative pubbliche per esporre i contenuti della richiesta e per parlare di smaltimento corretto dell’amianto.

Abbiamo già organizzato tre conferenze stampa a Cremona, Treviglio e Pavia.

 

Il nostro blog sarà il punto di riferimento per informarsi su questa iniziativa e per conoscerne i futuri sviluppi (consulta la pagina http://cittadinicontroamianto.blogspot.it/2013/06/aderisci-anche-tu-alla-moratoria-delle.html)

 

Le adesioni vanno inviate a  nodiscaricadiamianto@yahoo.it con oggetto ADESIONE richiesta di moratoria. Va  indicato NOME, COGNOME e luogo di dimora.

 

Invitiamo i comitati e le associazioni ad assumere iniziative analoghe nel resto d’Italia e chiedere ai rispettivi consigli regionali della Regione in cui vivono, la moratoria per le discariche di amianto e la costituzione di un gruppo di esperti super partes che certifichi le migliori tecnologie disponibili per lo smaltimento del rifiuto amianto. A questo proposito abbiamo aperto una pagina facebook per pubblicizzare questa iniziativa e raccogliere adesioni http://www.facebook.com/moratoriadiscaricheamianto

 

Un commento sulla situazione locale di Cappella Cantone: apprendiamo che finalmente l'amministrazione provinciale di Cremona afferma quello che noi sosteniamo da anni: nell'ex cava retorto non si possono realizzare discariche perchè secondo il piano cave il sito è destinato a recupero agricolo ambientale. Se la giunta Salini avesse affermato ciò con chiarezza dando da subito un  parere negativo (come aveva fatto giustamente per la discarica di Cingia de' Botti)  l'iter di autorizzazione si sarebbe interrotto prima del decreto di VIA  con un notevole risparmio di danaro e di energia.

 

Cordiali saluti

Francesca Rodella

Ecco le ragioni della richiesta di moratoria delle discariche di amianto che abbiamo presentato al Consiglio della Regione Lombardia

Lunedì 27 maggio 2013 abbiamo depositato al protocollo della Consiglio della Regione Lombardia le seguenti richieste: moratoria immediata degli iter autorizzativi delle istanze di realizzazione di discariche di amianto; revisione delle autorizzazioni già concesse per discariche di amianto; costituzione di un gruppo di esperti super partes che certifichi le migliori tecnologie disponibili per lo smaltimento del rifiuto amianto, fermo restando l’obbligo di informazione nei confronti della popolazione interessata.

Abbiamo rivolto questa richiesta al Presidente del Consiglio regionale, all’ufficio di Presidenza e alle Commissioni Territorio, Ambiente e Sanità.

La nostra richiesta è stata già accolta nelle suddette commissioni ed assegnata alla commissione ambiente che la discuterà.

Ora abbiamo bisogno del sostegno di tutti i cittadini (alcuni comitati di Bergamo e Pavia l’hanno già fatto presentando insieme a noi la richiesta) per fare in modo che la commissione ambiente assuma al più presto tutte le suddette richieste (e noi auspichiamo che la discussione possa avvenire di concerto con le commissioni territorio e sanità).

Chiediamo quindi a tutti i cittadini  di aderire alla nostra iniziativa e di sostenerla nei modi che riterranno più opportuni.

Noi siamo disponibili a partecipare ad iniziative pubbliche per esporre i contenuti della richiesta e per parlare di smaltimento corretto dell’amianto.

Abbiamo già organizzato tre conferenze stampa a Cremona, Treviglio e Pavia.

Il nostro blog sarà il punto di riferimento per informarsi su questa iniziativa e per conoscerne i futuri sviluppi (consulta la pagina http://cittadinicontroamianto.blogspot.it/2013/06/aderisci-anche-tu-alla-moratoria-delle.html)

Le adesioni vanno inviate a  nodiscaricadiamianto@yahoo.it con oggetto ADESIONE richiesta di moratoria. Va  indicato NOME, COGNOME e luogo di dimora.

Invitiamo i comitati e le associazioni ad assumere iniziative analoghe nel resto d’Italia e chiedere ai rispettivi consigli regionali della Regione in cui vivono, la moratoria per le discariche di amianto e la costituzione di un gruppo di esperti super partes che certifichi le migliori tecnologie disponibili per lo smaltimento del rifiuto amianto. A questo proposito abbiamo aperto una pagina facebook per pubblicizzare questa iniziativa e raccogliere adesioni http://www.facebook.com/moratoriadiscaricheamianto

 

Un commento sulla situazione locale di Cappella Cantone: apprendiamo che finalmente l'amministrazione provinciale di Cremona afferma quello che noi sosteniamo da anni: nell'ex cava retorto non si possono realizzare discariche perchè secondo il piano cave il sito è destinato a recupero agricolo ambientale. Se la giunta Salini avesse affermato ciò con chiarezza dando da subito un  parere negativo (come aveva fatto giustamente per la discarica di Cingia de' Botti)  l'iter di autorizzazione si sarebbe interrotto prima del decreto di VIA  con un notevole risparmio di danaro e di energia.

Francesca Rodella

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