Egregio direttore, le vicende della locale divisione dell’ex-Pdl in varie anime (i ‘neoforzisti’, gli ‘alfaniani’, gli ‘indecisi’ , i ‘non allineati’) riferite dalla stampa locale ( ‘La Provincia’in data 23 novembre) , viste dal di fuori, sembrano, con tutto il rispetto per le diverse sensibilità, una di quelle ‘sceneggiate’del vecchio repertorio della commedia dell’arte dove, dopo varie baruffe, i personaggi salutavano il pubblico, uscendo a braccetto sul palcoscenico. Infatti, come del resto già si prefigura a livello nazionale, dove la separazione tra falchi (Nuova Forza Italia) e colombe (Nuovo Centro Destra) non preclude a una successiva alleanza in vista delle future elezioni politiche (quando saranno), così i galletti del locale pollaio di centrodestra sono pronti, lo hanno affermato loro stessi, a riparare sotto l’ala protettrice del sindaco Perri per presentarsi uniti all’appuntamento elettorale cremonese della prossima primavera, perché sanno benissimo di non avere nessun altro disposto a ‘metterci la faccia’, come si usa dire, per mascherare la vuotezza di cinque anni di non-governo della città.
Ciò vuol dire che vincerà il centrosinistra? Non è affatto detto, se il Pd cremonese non la smetterà di alimentare lo psicodramma della diatriba tra cuperliani e renziani e non presenterà una proposta unitaria di intervento, da concordare anche con le altre forze di opposizione e da proporre alla città.
In fondo mancano solo sei mesi alle elezioni, il tempo stringe e nessuno ha la vittoria in tasca.
Vincenzo Montuori
(Cremona)
2013-11-25