Care compagne, cari compagni,
il Primo maggio di quest’anno si iscrive in una fase politica di estrema delicatezza e difficoltà per il nostro
Paese, caratterizzata da un profondo e diffuso disagio che è cresciuto in questi mesi e che rischia di mettere
in pericolo la coesione sociale.
E’ più che mai urgente una svolta nelle politiche economiche e sociali del nostro Paese; questo dicono le
tragedie ormai quasi quotidiane che riguardano migliaia di persone: chi ha perso il lavoro, chi non lo ha mai
trovato, chi vive nella precarietà e nell’incertezza, chi, con una pensione minima, fa fatica a sopravvivere.
Questo dice l’impoverimento generale della popolazione italiana, e il venire alla luce di fasce sempre più
estese di persone in difficoltà che chiedono di non dover rinunciare alla propria dignità, ma di poter contare
su uno stato sociale capace di sostenerle, ma soprattutto di dare loro una prospettiva dignitosa di lavoro e di
giustizia sociale.
Questo abbiamo indicato lanciando il nostro Piano del Lavoro, che è l'unica proposta organica di politica
economica alternativa al neo liberismo e alle politiche del governo di centrodestra e di quello dei tecnici.
È di fronte a questa realtà insopportabile che abbiamo deciso di dedicare il Primo maggio, la Festa del
Lavoro, che è anche festa della solidarietà, al contrasto alla povertà, come vera e concreta emergenza di
oggi.
Per questo, oltre che in tutte le piazze della Lombardia la CGIL, insieme alla CISL, alle associazioni di
promozione sociale e al Comune di Sesto San Giovanni, sarà al CarroPonte per testimoniare, con un pranzo
solidale, la nostra vicinanza alle persone che vivono in condizioni di povertà.
Non sarà un episodio sporadico, ma l’occasione per costruire una rete di solidarietà sul territorio, e forme
permanenti e concrete di collaborazione con le associazioni. Il nostro obiettivo è di contribuire a ricostruire
una società con al centro lavoro e giustizia sociale, e di sollecitare la Regione Lombardia a definire,
rapidamente, un piano di contrasto alla povertà ed all'emarginazione e per il rilancio dell'occupazione.
Per questo chiediamo un contributo visibile della CGIL Lombardia a questa giornata: credo infatti possa avere un forte valore simbolico la presenza di tutti i
nostri dirigenti ai tavoli del pranzo che offriremo ai più indigenti, per servire, parlare e ascoltare chi vive oggi
in una condizione di sofferenza e di disagio sociale, e per incontrare anche quanti, con un gesto di
solidarietà, vorranno partecipare al pranzo portando cibo e bevande. Perché nessuno si senta solo di fronte
alla crisi e per riaffermare l’impegno che per la CGIL non è mai venuto meno.
Il Segretario Generale CGIL Lombardia
Nino Baseotto
cr 26.4.13
