"Cento anni fa scoppiava la prima guerra mondiale con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia. Negli anni seguenti, quante morti innocenti, quante vite e famiglie distrutte: la guerra è un male, sempre lo è. Ancora oggi in molte parti del mondo assistiamo, sgomenti e anche impotenti, a quella violenza di guerra che si scatena colpendo innanzitutto i più deboli e fragili: se solo riuscissimo sempre a rileggere la storia attraverso le storie dei bambini coinvolti e delle persone più fragili. Abbiamo oggi a partire dai nostri territori un’opportunità grande: lavorare intensamente perché le nostre città, le nostre case, le nostre famiglie siano luoghi i cui ci si educa alla convivenza e alla pace. Vorrei che Cremona fosse davvero città della pace, per le sue scelte di coesione, di aiuto vicendevole, di speranza. E allora l’impotenza di fronte alla guerra lascia il posto ad un’azione costante per la giustizia e la convivenza buona.
A settembre di quest’anno presenteremo la proposta culturale della nostra città per il prossimo anno 2015: uno dei filoni culturali che seguiremo sarà proprio la memoria dei cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale e dei settant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale. A partire da oggi e nel prossimo anno avremo la possibilità di riscoprire insieme come dalla memoria possa e debba nascere un nuova volontà di pace nella nostra Cremona e nell’intero continente europeo. L’Europa deve raccontare a tutti la sua missione nel mondo e non può che essere missione di pace”.