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Acli.Lampedusa, adottare provvedimento accoglienza

| Scritto da Redazione
Acli.Lampedusa, adottare provvedimento accoglienza

LAMPEDUSA: ACLI, ADOTTARE "PROVVEDIMENTO STRAORDINARIO DI ACCOGLIENZA
TEMPORANEA"
Il presidente Andrea Olivero: «Da membri governo atteggiamenti
irresponsabili»

Roma, 29 marzo 2011 - Adottare per quanti sbarcano a Lampedusa un
"provvedimento straordinario di accoglienza temporanea" in base all'art. 20
del decreto legislativo 286 del 1998. E "obbligare" l'Europa a farsi carico
di questa accoglienza, chiedendo al Consiglio europeo di assumere la
decisione presa il 21 luglio 2011 con l'art.5 della direttiva 2001/55/Ce,
che riguardava la concessione della protezione temporanea in caso di
afflusso massiccio di sfollati.

Sono due proposte avanzate delle Acli per fronteggiare l'emergenza
umanitaria che si sta manifestando drammaticamente in queste ore nell'isola
di Lampedusa. «Si poteva e si doveva evitare questa situazione - denunciano
il presidente nazionale Andrea Olivero - Si potevano trasferire da subito le
persone nei Centri di accoglienza. Si potevano attrezzare delle tendopoli
dignitose. Tutto sarebbe stato meglio di questo spettacolo indecoroso, usato
come arma impropria di pressione nei confronti del Paese e dell'Europa».

Le Acli giudicano «immorali e inammissibili» le ipotesi avanzate di
respingimenti di massa. «Non si può dire 'sono tutti clandestini'. Primo
perché sono persone umane. Secondo perché la condizione eventuale di
irregolarità, rispetto alla legge sull'immigrazione, deve essere valutata
caso per caso. E' necessario attivare procedure di verifica dell'identità e
dello status giuridico, verifiche che non possono che essere individuali e
che richiedono tempo. Nel frattempo non possiamo far altro che trovare il
modo più efficace, realistico e dignitoso per accoglierli».

«Tutti devono fare la loro parte» aggiungono le Acli. «Nessuno si può tirare
indietro. Le Regioni - tutte, non solo quelle del Sud - devono garantire
disponibilità all'accoglienza, ciascuna in base alle proprie capacità, in
una logica doverosa di solidarietà e sussidiarietà. L'Europa deve mostrarsi
coerente con le sue radici cristiane e illuministiche ed estendere la
protezione umanitaria a coloro che sbarcano in queste ore. Ciascun Paese
deve farsi carico dell'accoglienza straordinaria di queste persone o del
loro eventuale rimpatrio».


Il presidente delle Acli richiama infine le parole del cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana: "E' un'illusione
pensare di vivere in pace, tenendo a distanza popoli giovani, stremati dalle
privazioni, e in cerca di un soddisfacimento legittimo". «Chi usa
espressioni offensive e toni liquidatori nei confronti di un'emergenza
umanitaria come quella che stiamo vivendo a Lampedusa - commenta Olivero - ,
tanto più se membro del Governo o delle istituzioni, si produce in
atteggiamenti gravemente irresponsabili e diseducativi».

 

Ufficio stampa Acli nazionali


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