Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 07.16

Amore per la patria e la libertà, i valori dell’amicizia tra Italia e Romania

Trasmettiamo il comunicato di Marco Baratto (Fratellanza Italo Romena)

| Scritto da Redazione
Amore per la patria e la libertà, i valori dell’amicizia tra Italia e Romania

Nel breve volgere del mese di un mese, il popolo e la comunità romena sia in Patria sia presente in Italia sarà chiamata a fare memoria del proprio passato e del proprio futuro. Il 30 novembre, con la ricorrenza di Sant’Andrea Apostolo, si ricorda il legame tra la terra romena e la cristianità, ribadendo come un popolo e una nazione non può fare «nulla senza Dio» e celebrando la ricorrenza dei cittadini romeni all’estero.

Un elemento, quello della comunità romena, sempre più caratteristico delle nostre realtà urbane e non. Una presenza non solo economica e produttiva ma anche culturale e religiosa, come dimostrano le oltre 100 parrocchie della Chiesa Ortodossa, la significativa testimonianza delle comunità greco cattoliche e ancor di più il sempre più marcato servizio di numerosi sacerdoti cattolici (rito latino) nelle diverse diocesi d’Italia, alcuni dei quali a capo di parrocchie che, senza questa presenza, sarebbero senza sacerdote.

Il 1° dicembre, poi, con l’anniversario della proclamazione della Grande Romania, si vuole sottolineare il ricordo dell’inizio del periodo più glorioso della Patria Romena, finalmente unita dopo secoli di lotte. Infine, nei giorni del Natale, l’anniversario della Rivoluzione che riportò la Romania a essere una nazione democratica e fedele alleato della NATO in Europa orientale.

Tutte queste date e tali avvenimenti segnano l’amore per la libertà di questo popolo. Un amore che viene da lontano e che ha visto tante volte assieme combattere per la stessa causa italiani e romeni. Come non ricordare uomini come Ioan Dragescu (1845-1915), che dalla natia Transilvania venne a studiare a Torino, dove si laureò in medicina. Nel 1866, a soli 21 anni, si arruolò volontario per partecipare alla Terza Guerra d’Indipendenza italiana. Ritornato in Romania, organizzò il servizio sanitario in Dobrugia contribuì con l’opera e gli scritti agli scambi italo/romeni fu ammiratore di Mazzini e Garibaldi e nel 1869 pubblicò a Torino il romanzo storico Notti Carpatiche, che a Budapest era stato sequestrato perché esaltava le imprese eroiche di HriaClosca e Critiàan, martiri romeni della libertà, sostenendo l’unione di tutti i romeni dell’una e dell’altra parte dei Carpazi.

Lo stesso spirito è presente nelle poesia Amore e Patria del 1869 e nel volumetto Nostalgie e speranze, del 1871. Accanto a questo importante personaggio sono da ricordare i giovani romeni che novant’anni fa, inquadrati nella Legione Romena d’Italia e facenti parte della VIII, V e IV armata italiana presero parte alla terza battaglia del Grappa del 24 ottobre 1918 e nell’offensiva di Vittorio Veneto che portò al collasso dell’esercito austroungarico e alla fine della guerra sul fronte italiano. L’omaggio a questi sconosciuti si tramuta in gesto di riconoscenza per il presente. Infatti fu anche grazie a quei tanti giovani romeni che l’Italia fu vittoriosa alla fine della IV guerra d’indipendenza e si completò il disegno risorgimentale, e la Romania trovò, a pochi giorni dalla fine del primo conflitto mondiale, la sua unità nelle giose giornate di Alba Iulia. Oggi i discendenti degli antichi Daci, dei valorosi reduci della Legione Romena d’Italia, danno ancora il loro sangue per il bene della Romania ma anche dell’Italia. È un sangue versato nei tanti luoghi di lavoro a causa delle cosiddette morti bianche, ma rappresenta il contributo di un grande popolo per il bene della Romania e dell’Italia.

Marco Baratto, Fratellanza Italo Romena

3464 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria