Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.42

ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’! di Giorgino Carnevali (Cremona)

Sentite su. Io ci sto. A prescindere. Qualsiasi iniziativa atta a migliorare il migliorabile, io ci starò sempre. E voi Gianni Carlo? Pur che il chiacchierio…!

| Scritto da Redazione
ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’!  di Giorgino Carnevali (Cremona) ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’!  di Giorgino Carnevali (Cremona) ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’!  di Giorgino Carnevali (Cremona) ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’!  di Giorgino Carnevali (Cremona)

ANCH’IO CI ‘STO’ A RIFORMARE. CON UN RIFORMISMO RIFORMATORE PERO’!  di Giorgino Carnevali (Cremona)

Sentite su. Io ci sto. A prescindere. Qualsiasi iniziativa atta a migliorare il migliorabile, io ci starò sempre. E voi Gianni Carlo? Pur che il chiacchierio…!

Ma ve lo immaginate un bel coretto tutti insieme, più forte che si può, mano nella mano, petto in fuori e pancia in dentro, il colletto sbottonato, portamento fiero, radunati  nel posto dove riteniamo il più assurdo possibile, soprattutto  dopo aver inspirato profondamente….fuori la voce, da urlo, a squarcia gola, che è angoscia, disperazione, incoscienza. Stringendo le chiappe, gli occhi sbarrati nel vuoto, sudore alle mani, contriti del passato, che poi tanto passato non è, in un accenno di inchino, buttare giù lì un nome. Eh si, va beh, ma quale nome? Mamma santissima, un nome uscirà pur fuori. Non già come un coniglio dal cilindro! Di certo non uno dei tanti equilibristi, non uno da terza età, non uno da caldarroste d’estate e gelato d’inverno. Tantomeno uno alla “viva il parroco”, evitando di sparare nel mucchio però. Tuttavia un “must”: mai e poi mai uno da “albergo a cinque stelle”, sia ben chiaro. Né tanto meno uno da similoro  tra i “ce l’ho duro”. “Oh che bella schiusa”,  potranno finalmente pronunciare all’unisono i posteri, quelli che dopo di noi verranno e laveranno i panni in Po. Perché purtroppo, dettato dopo dettato, l’assimilazione dei  ragionamenti, grammaticali e non, di quell’attuale  “padrone del vapore bis” (mi sono capito direttore, vero?), stanno producendo automatismi che rendono le correzioni sempre più necessarie, rapide, esigibili, insomma da matita blu. Riflettiamo va là! Spinti da un nutrito gesto di solidarietà, in un impeto di disperazione, affrancati dalla fatalità, distrutti dalla dabbenaggine quotidiana che, per tanti sforzi noi si faccia (e si siano fatti), declina il nostro futuro ormai come già passato, è “cosa buona e giusta” uscire dunque da quel nostro opprimente “zero”, e  affrontare il presente con passionale slancio  utilizzando tutte le nostre residue forze. Giochiamoci il tutto per tutto, e lealmente. Poiché la nostra infinita duttilità, le prodigiose capacità del voler essere a tutti costi “io”, il far riecheggiare le nostre idee più brillanti, ci indurrà ad una considerazione: “Ci sono o ci faccio?”.  A noi la scelta, a chi se no? Da troppo tempo siamo rimasti orfani di un assennato condottiero, non uno a conduzione familiare, avvezzo a “pacche sulle spalle”. Soprattutto orfani da sonore pedate nel culo, giusto per rinsavire quel tanto che sarebbe bastato. Del resto ci siamo meritati tutto quello che ci hanno riservato. E smettiamola di fare i “boy scout” di turno. Perché ce la siamo tirata fin troppo. Riformare, riformare con un riformismo riformatore. E non ce ne sarà per nessuno. Fino a prova contraria!

Giorgio Carnevali (Cremona)

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