Martedì, 30 aprile 2024 - ore 09.50

Ancora polemiche sul Decreto salva banche.

Consigliere Foroni (LN): ''Da Governo e Ministro Boschi solo falsità sullo scudo nei confronti dei precedenti amministratori delle banche coinvolte. Presto uno sportello per aiutare i risparmiatori truffati''

| Scritto da Redazione
Ancora polemiche sul Decreto salva banche. Ancora polemiche sul Decreto salva banche.

"Sulla vicenda della Banca Etruria e sul decreto “salva banche” (D.L. 22 novembre 2015 n.183), il Governo e il Ministro Boschi non la raccontano giusta. Infatti, contrariamente a quanto sia il premier Renzi che alcuni esponenti del Governo e del PD hanno dichiarato, la nuova normativa esclude l’azione di responsabilità dei singoli creditori sociali, modificando la situazione previgente e creando una sorte di scudo per i vecchi amministratori rispetto alle azioni dei singoli soci”. Così interviene il consigliere regionale lombardo della Lega Nord, Avv. Pietro Foroni giustificando nel dettaglio le motivazioni delle sue affermazioni.

“La Banca Etruria fino alla notte del 23 novembre 2015 era in amministrazione straordinaria ai sensi degli artt. 70 e seguenti del T.U. in materia bancaria e creditizia in forza del Decreto n. 45 del 10.2.2015 del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Con riferimento alle azioni di responsabilità per le banche in amministrazione straordinaria così prevede l’art. 72 comma 5 del T.U.

“L'esercizio dell'azione sociale di responsabilità contro i membri dei disciolti organi amministrativi e di controllo ed il direttore generale, nonché dell'azione contro il soggetto incaricato della revisione legale dei conti o della revisione, spetta ai commissari straordinari, sentito il comitato di sorveglianza, previa autorizzazione della Banca d'Italia. Gli organi succeduti all'amministrazione straordinaria proseguono le azioni di responsabilità e riferiscono alla Banca d'Italia in merito alle stesse”.

Vengono previste quindi in capo all’amministrazione straordinaria solo le azioni di cui agli artt. 2393 e 2393 bis cc, cioè appunto l’azione sociale di responsabilità, mentre restavano di competenza dei singoli creditori le azioni di cui all’art. 2394 c.c. “Responsabilità verso i creditori sociali” , fattispecie appunto diversa dalle azioni sociali di responsabilità, che recita “Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale [24092509].

L'azione (1) può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti [2949].

La rinunzia all'azione da parte della società non impedisce l'esercizio dell'azione da parte dei creditori sociali. ……”.

(Alla realtà bancaria non si applicava infatti l’art. 2394 bis c.c.: la disciplina era esclusivamente quella di cui agli artt. 70 e segg. TUBC in quanto l’amministrazione straordinaria cui faceva riferimento l’art. 2394 bis c.c. era quella concernete le grandi imprese in stato di insolvenza).

Con la nuova normativa, invece, il singolo socio risparmiatore truffato non potrà azionare più questo tipo di responsabilità diventando anch’essa di competenza esclusiva dei commissari come le azioni sociali di responsabilità.

L’art. 35 comma 3 del D.Lgs 180/2015 che disciplina le banche in risoluzione (come banca d’Etruria dopo il 23 novembre 2015) e che quindi disciplina le banche in cosiddetta “risoluzione” di cui al Decreto “Salva banche”, prevede infatti che “L'esercizio dell'azione sociale di responsabilità e di quella dei creditori sociali contro i membri degli organi amministrativi e di controllo e il direttore generale, dell'azione contro il soggetto incaricato della revisione legale dei conti, nonche' dell'azione del creditore sociale contro la società o l'ente che esercita l’attività di direzione e coordinamento spetta ai commissari speciali sentito il comitato di sorveglianza, previa autorizzazione della Banca d'Italia. In mancanza di loro nomina, l'esercizio dell'azione spetta al soggetto a tal fine disegnato dalla Banca d'Italia”.

Quindi, la nuova normativa, attribuendo alla competenza dei commissari anche l’azione dei creditori sociali, modificando la situazione previgente, impedisce che i singoli creditori sociali possano intraprendere da soli autonome azioni verso gli amministratori, creando una sorta di maggiore protezione, e quindi di salvataggio, nei confronti dei precedenti amministratori delle banche responsabili!

Non solo, il Ministro Boschi si è affrettata anche ad affermare di non aver votato il cosiddetto decreto “salva banche”, cioè il Decreto legge 22 novembre 2015 n.183. Ma il cosiddetto “scudo” nei confronti dei precedenti amministratori verso le azioni di responsabilità dei singoli soci è contenuto nel precedente D.Lgs 16 novembre 2015 n.180, che disciplina le banche in risoluzione, votato dal Governo in un’altra seduta. Dove era in quell’occasione il Ministro Boschi?

Siamo evidentemente assistendo ad una pantomima della galassia governativa e renziana per nascondere la realtà dei fatti ai danni di ignari lavoratori e pensionati risparmiatori cha hanno visto andare in fumo i loro averi e che adesso si trovano nell’impossibilità creata dal Governo di intraprendere azioni legali contro gli amministratori della banca.

Proprio per studiare possibili strategie ed azioni in difesa dei tanti risparmiatori truffati abbiamo avuto una riunione presso la sede della Lega Nord in Via Bellerio insieme a colleghi avvocati e professionisti, su iniziativa del segretario federale della Lega Nord On. Matteo Salvini e del segretario nazionale della Lega Lombarda On. Paolo Grimoldi.  Non lasceremo soli al loro destino i tanti cittadini purtroppo in difficoltà a causa della sbagliatissima gestione di questo Governo”.

 

Fonte Dott.ssa Cecilia Casati Ufficio Stampa Lega Lombarda 

4663 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria