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ANPI: no alle forze neofasciste che tentano di insediarsi a Cremona

| Scritto da Redazione
ANPI: no alle forze neofasciste che tentano di insediarsi a Cremona

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, visti i ripetuti e continui tentativi di forze d’ispirazione neofascista di affacciarsi a Cremona e nel suo territorio, invia le seguenti considerazioni.

Le dimissioni di Bossi, travolto dallo scandalo sei mesi dopo la caduta del governo Berlusconi, segnano la fine ingloriosa del ciclo decennale dominato in Italia dalla destra populista. Oltre un decennio nel quale i due capi della destra hanno portato verso esiti drammatici il Paese, i suoi equilibri sociali, economici, istituzionali e culturali.

L’Italia si trova oggi infatti nella più profonda crisi economica e morale che abbia mai vissuto dopo il disastroso e sciagurato ventennio di dittatura fascista.

Non può sfuggire e preoccupare allora la coincidenza che proprio in questi mesi, quasi in sincronismo perfetto, due organizzazioni, di dichiarata ispirazione neofascista, Forza nuova e Casapound, stiano tentando di radicarsi, per ora invano, anche a Cremona.

Forza nuova si ispira, nei simboli e nel linguaggio, ai modelli del fascismo ungherese e rumeno, che nega le libertà di stampa e religiose ed istiga all’odio razziale; essa persegue dichiaratamente l'apologia del fascismo e non ne ha mai rinnegato l’esperienza, tendendo violentemente a riproporlo. Quello stesso fascismo che trascinò l'Italia nella distruzione e nella catastrofe assolute, lo stesso che la storia ha inesorabilmente condannato e che l'Italia deve sempre tenere a memoria per le sue gravi nefandezze.

Casapound, che si traveste da circolo culturale, a Firenze ha fatto sapere di che cosa è stato capace un suo seguace, che ha ucciso due persone a sangue freddo, per puro odio razziale.

Coloro che credono, in buona fede, nella favola delle sue innocenti inclinazioni culturali e sociali è davvero tempo che prendano atto della realtà.

Dopo essersi ammantata di “cultura” e di “socialità” questa organizzazione ha poi esultato per la morte del magistrato Pietro Saviotti che aveva disposto, lo scorso mese di novembre, l'arresto di un suo leader a Roma, in seguito all'aggressione di quattro persone ed ha esplicitato la speranza che a questa morte ed a quella di Giorgio Bocca ne seguano altre. Quest’idea aberrante è d’inaudita ed inaccettabile gravità e si avvicina molto all’istigazione alla violenza.

Chi ha tollerato Casapound, chi le ha concesso locali e sedi e ne ha favorito l’ascesa e lo sviluppo, spesso con finanziamenti e sostegni pubblici, deve dissociarsene ora con chiarezza. Essa è un movimento politico di ultradestra che vilmente si ammanta del nome di un grande poeta per non destare sospetti ma è incompatibile col nostro sistema costituzionale e civile.

In altre città italiane queste organizzazioni hanno già rivelato il loro vero volto e sono state isolate e sconfitte. Anche a Cremona è venuto il momento di battere definitivamente ogni tentativo di diffusione delle idee neofasciste che possono trovare terreno fertile, proprio nell’acuirsi della crisi e nel fallimento della destra nel nostro paese.

Perché Cremona ospita così facilmente Casapound quando Firenze ancora prova orrore per la morte di due persone, Samb Modou e Diop Mor, uccisi da un suo militante? Con quale giustificazione dato che esistono numerosi processi aperti contro questa organizzazione?

Dobbiamo forse essere portati a pensare che a Cremona vi possa essere chi simpatizza con tali formazioni magari condividendone o tollerandone la cultura xenofoba e reazionaria, forse sperando di lucrarne miseri vantaggi elettorali?

Credevamo bastassero le pregiudiziali antifasciste della nostra Costituzione ad impedire la concessione di spazi cittadini e visibilità alle organizzazioni di dichiarata ispirazione fascista.

Vogliamo importare anche a Cremona il modello romano, dove all’ombra delle coperture alla destra estrema fiorisce la corruzione ed il malaffare?

Non si comprende che c’è un fascismo mai morto che oggi pensa di potersi riprendere spazi di visibilità, proprio partendo dal fallimento della destra nel nostro paese, la cui rappresentazione plastica sta nel crollo dei propri modelli, fra scandali, tangenti ed intrallazzi, a Roma come a Milano, ad Arcore come in via Bellerio?

Un fallimento che ha il volto della crisi economica e morale in cui troppi anni di berlusconismo, di fascismo strisciante, di leghismo, di opportunismi di ogni tipo, di barzellette e pagliacciate, fra donnine facili, saluti romani e riti celtici, ci hanno precipitato. In Italia come a Cremona, dopo tanti slogan, semplificatori e populisti, l’illegalità e l’insicurezza non sono diminuite ma aumentate.

E’ dentro questo fallimento, frutto di superficialità ed inadeguatezza, che sperano di trovare spazio, tra i delusi della destra istituzionale, forze estremiste e pericolose come Forza Nuova e Casapound, diverse nella forma, nei simboli e nei modelli di penetrazione, ma coincidenti nella sostanza: spingere nel recinto del neofascismo i consensi in uscita, nel momento in cui vanno in frantumi i miti populisti e demagogici coltivati irresponsabilmente in questi anni.

Allora su questo punto non si pensi di aggirare i problemi con furbizie ed opportunismi. Nessuno si chiami fuori dal difficile esercizio della responsabilità di fronte ai cittadini e soprattutto alla loro parte più giovane, esposta maggiormente al rischio della violenza estremista che, in una situazione di profonda crisi economica e morale, può assumere forme inedite per una città che è stata città dell’arte e della musica, della solidarietà e della cultura, della tolleranza e dell’integrazione.

L’ANPI chiede pertanto a tutte le forze che si ispirano ai valori antifascisti e democratici di attivarsi nella vigilanza e nella mobilitazione permanente contro forze estranee al tessuto democratico e civile di questa città.

L’ANPI chiede ai partiti, alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni tutte, che hanno a cuore i pilastri della legalità e della Costituzione, che per noi sono il faro e la guida oggi così come lo sono stati nei momenti più difficile e bui della nostra storia, di mobilitarsi in ogni sede ed in ogni luogo, di intervenire nelle modalità più opportune per rafforzare quel tessuto di solidarietà al fine di contrastare, in ogni circostanza ed in ogni situazione, le velleità di forze riconducibili a matrici fasciste, violente, xenofobe e razziste.

L’ANPI chiede al sindaco di Cremona, del quale abbiamo apprezzato l’attiva partecipazione alle commemorazioni dei Martiri della Resistenza, ai Viaggi della Memoria e alle celebrazioni delle date simboliche della Guerra di Liberazione Nazionale, di non concedere spazi pubblici a Forza Nuova e a Casapound, delle quali è ormai acclarata la pericolosità politica e sociale. Dietro una facciata legalitaria e perbenista tali organizzazioni esprimono un disegno che si esplicita infatti in numerose e documentate aggressioni a giovani, a militanti di sinistra, a omosessuali, a stranieri e si caratterizza per una continua ed aperta strategia della provocazione che mira ad avvelenare l’animo e le coscienze, soprattutto dei più giovani e dei più deboli, creando nei fatti i presupposti per un clima di diffusa violenza.

L’ANPI chiede al Sindaco di Cremona di portare alle conseguenze logiche le proprie scelte di partecipazione ai valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione, contrastando, nelle parole e nell’azione politica, chi continua a non condannare il fascismo e a sostenere l’equiparazione fra chi ha combattuto per la Libertà e chi si è schierato per la barbarie nazifascista.

Perché nella Guerra di Liberazione chi combatteva per la libertà la dignità dell’Italia lottava contro una dittatura asservita al nazismo, contro chi uccideva e rastrellava ed inviava civili e militari italiani nei lager di Hitler, condannandoli alla schiavitù ed alla morte. Per nostra fortuna ha vinto chi, a rischio della propria vita, si batteva per quella libertà di cui oggi tutti godiamo e, con la sua vittoria, ha consentito anche a chi stava dalla parte del nazismo di vivere in un paese libero dalla dittatura.

Per merito della Guerra di Liberazione Nazionale, nella quale sono caduti oltre 600 cremonesi, in questo paese ha vinto la democrazia e non quei regimi che in questa città non devono più avere cittadinanza, né concreta né simbolica.

L’ANPI invita la magistratura e le forze dell’ordine ad informare il Sindaco e le forze politiche sulle reali attività delle organizzazioni cui la città di Cremona non deve più concedere spazi.

L’ANPI chiede alle Istituzioni preposte al mantenimento dell’ordine pubblico di prestare la massima attenzione al moltiplicarsi di tali fenomeni e, pur nel rispetto delle proprie funzioni e delle proprie prerogative, di non effettuare attività di scorta e di protezione ai militanti di queste organizzazioni, per gran parte provenienti da altre province, nella loro attività di volantinaggio e di propaganda davanti alle scuole o in altri luoghi della città, così da non dare ai cittadini cremonesi l’errata impressione che se ne favorisca indirettamente il radicamento.

L’ANPI chiede con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato.

L’ANPI chiede ai giovani, di qualunque orientamento politico essi siano, di rifiutare qualsiasi forma di violenza, diffidando di chiunque tenti di convincerli che politiche ed ideologie che predicano la xenofobia e l’odio razziale possano essere un modo per risolvere i problemi e chiede loro di battersi per le proprie idee nel rispetto della legalità e del dettato costituzionale.

Nell’approssimarsi delle celebrazioni del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo e della nascita della nostra democrazia, siamo spinti a nutrire non pochi elementi di preoccupazione visti gli atteggiamenti di aperta provocazione che le formazioni di estrema destra stanno in modo sistematico compiendo a Cremona.

L’ANPI, riservandosi di compiere tutti gli interventi che riterrà più opportuni perché siano salvaguardati lo spirito e i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, invita pertanto tutte le forze ed i cittadini animati da sincero spirito democratico ed antifascista a partecipare in massa e a stringersi con compattezza ed unità intorno all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ed alle altre organizzazioni partigiane e combattentistiche durante la giornata del 25 aprile, così come nei giorni che la precedono e che la seguiranno, dando così un segno visibile della fermezza e della determinazione con cui contrasteremo e impediremo ogni tentativo di penetrazione di forze neofasciste e violente nel nostro territorio. Lo faremo con la tenacia e con i mezzi civili e pacifici che ci appartengono storicamente. Lo faremo con senso di responsabilità e capacità di ascolto ma senza tacere provocazioni, ambiguità o complicità di alcun tipo.

Anche a Cremona queste organizzazioni verranno isolate, smascherate e sconfitte, così come lo sono state in altre città.

Raccomandiamo pertanto ai nostri militanti, ai nostri simpatizzanti, ai partiti e a tutte le organizzazioni democratiche di vigilare attentamente, rifiutando qualsiasi tipo di provocazione ed agendo nelle forme opportune per prevenire e respingere ogni atto che si possa configurare come tale.

Invitiamo anche alla responsabilità nei gesti e nelle parole tutti coloro che porteranno il proprio contributo durante le celebrazioni della giornata del 25 aprile. Mai come in questo momento ciascuno deve fare la propria parte con alto senso di responsabilità, soprattutto chi ha compiti di guida politica e chi rappresenta le istituzioni.

Perché il 25 aprile sia la festa di tutti i cittadini fieri di vivere in un’Italia unita, libera dal fascismo e dalle dittature, democratica e repubblicana.

Guardiamo con fiducia allo spirito democratico e civile che anima la stragrande maggioranza dei cremonesi, alla loro intelligenza ed al loro senso di responsabilità civica.

Cremona ed i suoi cittadini non meritano di essere trascinati in una storia che non appartiene alle tradizioni migliori di questa città e che non risolve ma aggrava i problemi che la affliggono.

I giovani cremonesi meritano un altro futuro che non sia quello dei nostalgici di regimi condannati dagli uomini e dalla storia.

Tutti noi meritiamo quel futuro che chi ha combattuto il nazifascismo e si è sacrificato per le libertà democratiche e costituzionali ha per noi sperato.

Un futuro libero dall’odio e dalla violenza.

Un futuro di lavoro, di pace e di prosperità.

 

Viva la Resistenza Viva il 25 aprile Viva l’Italia unita, libera e democratica

 

Cremona, 14 aprile 2012

 

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI d’ITALIA
Comitato provinciale di Cremona

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