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ANZIANI RSA, BORGHETTI (PD): NESSUNO SGRAVIO ALLE RETTE, NESSUNA GARANZIA DI ASSISTENZA

Bertolaso con una sola delibera è riuscito a fare un pasticcio che pagheranno tutti: ospiti dei servizi sociosanitari, personale e gestori

| Scritto da Redazione
ANZIANI  RSA, BORGHETTI (PD): NESSUNO SGRAVIO ALLE RETTE, NESSUNA GARANZIA DI ASSISTENZA

ANZIANI  RSA, BORGHETTI (PD): NESSUNO SGRAVIO ALLE RETTE, NESSUNA GARANZIA DI ASSISTENZA

 “Bertolaso con una sola delibera è riuscito a fare un pasticcio che pagheranno tutti: ospiti dei servizi sociosanitari, personale e gestori” così il consigliere regionale Carlo Borghetti, capodelegazione dem in commissione Sanità, commenta la delibera regionale XII/1513 del 13/12/2023, annunciata ieri dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso sul potenziamento del sistema delle residenze sanitarie assistenziali (RSA), delle residenze sanitarie per disabili (RSD) e delle comunità sociosanitarie (CSS) attraverso uno stanziamento di circa 90 milioni di euro.

 “Abbiamo aspettato per anni che Regione Lombardia aumentasse le risorse per i servizi sociosanitari – dice Borghetti – e nel frattempo è anche enormemente aumentato il bisogno da parte delle famiglie lombarde che sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per un posto in RSA o in altre strutture, dovendo poi anche pagare rette molto spesso insostenibili. E ora la Regione che fa?”

 “Stanzia meno della metà dei soldi necessari a coprire i costi sanitari che scorrettamente continua a far pagare alle famiglie – denuncia il consigliere - e sulle rette produce una beffa che Fontana e Bertolaso si guardano bene dal rivelare nei loro comunicati stampa: chi ha problemi cognitivi o dell’alimentazione continuerà a pagare la retta che già paga solo se la sua retta è superiore alla media, mentre a tutti gli altri la retta potrà essere aumentata senza limiti! E mentre la Regione ammette che alcuni bisogni assistenziali si aggravano, continua a dare ai gestori dei servizi gli stessi contributi, indipendentemente dalla qualità assistenziale e dalla quantità di personale in servizio, che varia da struttura a struttura”.

 “Siamo arrivati alla beffa che con queste regole una RSA può prendere più soldi dalla Regione e potrebbe anche diminuire il servizio ai propri ospiti e lo stipendio al proprio personale” attacca Borghetti.

 “Non servono colpi di delibere qua e là – conclude - serve una revisione complessiva del sistema per mettere finalmente in correlazione qualità assistenziale, contributo regionale e rette, altrimenti ne fanno le spese ancora una volta gli ospiti e le famiglie, a cui le rette vanno davvero calmierate depurandole dai costi sanitari che devono essere a carico del servizio sanitario come previsto dai LEA”.

 Milano, dicembre 2023

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