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APPELLO AL FUTURO PREMIER PER UN SCUOLA CHE FA BENE

| Scritto da Redazione
APPELLO AL FUTURO PREMIER PER UN SCUOLA CHE FA BENE

APPELLO AL FUTURO PREMIER PER UN SCUOLA CHE FA BENE SI PREGA DI DIVULGARLO
Cari amici ,scusate il disturbo. Vi invito ad aderire a questo appello inviando la vostra adesione  per La Scuola che al Sud fa bene (e anche al
Nord): scrivete a questa mail appelloscuola@gmail.com

Daniele Marconcini
Presidente onorario della "Banda degli Onesti" ,ente morale per l'
educazione alla legalità

24 aprile 2013
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Il link all'appello al futuro premier:
http://lascuolachealsudfabene.blogspot.it/p/lappello-per-la-scuo.html


Comitato Promotore

Siamo genitori, studenti, insegnanti, presidi, personale scolastico. E anche imprenditori, operatori del sociale, amministratori. Cittadini che hanno a cuore il futuro del Mezzogiorno e del Paese. Siamo convinti che un'Italia più giusta abbia bisogno di una scuola più capace di rispondere alle esigenze di tutti. Per questo ci rivolgiamo al futuro premier: la nostra lettera è l'appello a proseguire l'opera iniziata dal Sottosegretario Marco Rossi Doria per e con la scuola che al Sud fa bene.


Il motivo della lettera al futuro premier

La scuola. Ecco la risposta a molte delle domande sul Meridione. Perché la scuola, e solo la scuola, come presidio di legalità e di cittadinanza può essere la vera occasione di una vita, per chi vive in quei luoghi dove la criminalità e la povertà diffusa comportano grandi rischi di marginalità.
La sfida dell'innovazione scolastica spesso, però, non è accolta dalla politica che del tema fa un uso elettorale, semplificandone la natura e le sfide future. Durante questo ultimo anno di Governo, però, si è vista una scuola diversa, che al Sud fa bene: quella immaginata e praticata, pur tra i tagli e le difficoltà, dal Sottosegretario Marco Rossi Doria.
La recente stagione amministrativa, conclusa da poco, infatti, ha avuto un merito, un carattere inedito: sono state realizzate azioni tese non solo a riparare, come spesso è accaduto, ma a cambiare, un'epoca non di mera gestione ma di progettazione. Ecco il grande pregio del Piano di Azione e Coesione, realizzato dal Ministro Barca in collaborazione con Rossi Doria, grazie al quale oltre 200 progetti contro la dispersione scolastica saranno realizzati proprio lì, nelle aree del grande abbandono. Siamo tornati, tutti noi, insegnanti, presidi, studenti, operatori ATA, associazioni, a parlare di scuola in modo nuovo, a immaginarla, a progettarla. Altrettanto importanti sono state le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola di base e l'introduzione dell'approccio dei bisogni educativi
speciali: punti di partenza per una scuola capace di rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno.
Non possiamo, ora, tornare indietro. Non possiamo nemmeno rischiare che accada. Ecco perché ci rivolgiamo al futuro premier: sappiamo che un'Italia che cresce e che ha futuro può esserci solo con una scuola diversa. Quella che il Sottosegretario Marco Rossi-Doria, quest'anno, ha cominciato a costruire con noi.


L'appello

La funzione della scuola ed i ruolo di presidio di legalità e di cittadinanza che, almeno a parole, tutti le riconoscono assume una valenza particolarmente significativa in alcune Regioni del Sud dell’Italia, il cui tessuto sociale è devastato dalla povertà e dai fenomeni mafiosi che comportano rischi di marginalità ed esclusione soprattutto per i più giovani.

Questo anno e mezzo di governo tecnico non ha, purtroppo, segnato una ripresa degli investimenti sulla scuola, come lo stesso Ministro Profumo ha ammesso, ma ha segnato, per le nostre Regioni, un’attenzione ed un ascolto del tutto inediti.
Una nuova stagione in cui ci sono state  azioni non solo riparatrici, ma che hanno aperto vere prospettive di cambiamento nel metodo e nei contenuti dell’erogazione e del controllo dei fondi pubblici.
Ci riferiamo al Piano di Azione e coesione e al modo con cui il Piano è stato accompagnato sui territori, con confronti di esperienze tra scuole e tra scuole ed Enti locali e privato sociale. E con la predisposizione di procedure di accompagnamento e valutazione innovative e rigorose.
Questa nuova modalità ha attenuato l’isolamento ed annullato il rischio di auto-referenzialità, sempre in agguato per chi vive ed opera nel mondo della scuola, talora vissuto come separato dalla realtà, nonostante gli sforzi e le azioni di noi dirigenti ed insegnanti.
Finalmente si è riparlato di come fare scuola in modo nuovo, di quali risorse, anche economiche,  ed energie mettere in campo per affrontare la piaga che affligge le scuole, la dispersione scolastica.

La costruzione del bando per i prototipi contro la dispersione scolastica, così come le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola di base e l’importante lavoro per l’introduzione dell’approccio dei bisogni educativi speciali,  hanno condotto il sottosegretario Marco Rossi Doria ed il suo staff, in un itinerario costante e paziente, a costruire una vera rete di relazioni e di persone in grado di costruire il cambiamento.
Certo, nei nostri territori spesso si incontrano situazioni limite, come il degrado della scuola di S. Luca di Aspromonte o i rischi quotidiani delle scuole dello Zen o di Scampia, ma ci sono anche straordinarie occasioni di valorizzazione della cultura e delle tradizioni del territorio.
L’intervento istituzionale, espresso dal sottosegretario, è stato spesso risolutivo e concreto, ma anche nei casi in cui non si poteva fare altro che offrire una testimonianza, noi l’abbiamo sentita e vissuta come attiva e partecipe.

Insomma abbiamo respirato un’aria diversa da quella paludata ed impotente, se non addirittura estranea, che spesso ha contrassegnato il rapporto tra chi ha governato la scuola e chi della scuola è protagonista.
Per questo noi, dirigenti, insegnanti, personale Ata, genitori, imprenditori, amministratori, operatori del privato sociale e semplici cittadini ci rivolgiamo a chi nei prossimi giorni si assumerà la responsabilità di governare il Paese – in un momento così pieno di incertezza - per chiedere che un percorso proficuo iniziato non venga interrotto. Perché siamo convinti che quanto di buono  si è costruito in questo anno per le scuole di queste regioni ( e non solo)  meriti un’attenta considerazione ed una prosecuzione dell’agire pubblico che coniughi competenze tecniche e passione civile.

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