“Banca della terra va nella direzione di presidiare i territori abbandonati e preservarli per l’uso agricolo, creando un’attenzione sempre più alta verso aree che spesso sono la causa del dissesto idrogeologico, proprio perché non curate. E nel contempo dà la possibilità di offrire lavoro ai giovani che hanno voglia di dedicarsi all’agricoltura e potrebbero coltivare questi terreni, pur se non provengono da famiglie di agricoltori o che hanno terreni di proprietà”, lo dice Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd e componente della VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione in Aula della legge sulla banca dati dei terreni agricoli in abbandono e da poter riutilizzare.
“Il punto è proprio utilizzare terreni che sono stati lasciati a se stessi, iniziativa già partita in Liguria, Toscana, Emilia Romagna e ora avviata anche in Lombardia – fa sapere Alloni –. Noi non potevamo che essere favorevoli poiché va nella direzione giusta di mettere in sicurezza il territorio e di creare occasioni di lavoro”.
Anzi, per Alloni e il Pd l’ideale sarebbe stato che “il Consiglio approvasse una legge sul consumo di suolo come la intendevamo noi e subito dopo la banca della terra, perché la seconda è il rovescio della medaglia della prima. Invece, da un lato si è votato per urbanizzare sempre di più, dall’altro per recuperare terreni abbandonati a scopo agricolo. Se fossimo andati nella stessa direzione della banca della terra anche con il consumo di suolo, in futuro avremmo avuto una Lombardia veramente green e preservata dalla cementificazione e dai futuri dissesti”.
Milano, 20 novembre 2014