Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 17.44

Baseotto (Cgil Lombardia): c'è una grande domanda di tutele e di sindacato

Si deve partire – avverte Baseotto – per garantire uguali diritti e opportunità a chi vogliamo rappresentare

| Scritto da Redazione
Baseotto (Cgil Lombardia): c'è una grande domanda di tutele e di sindacato

Democrazia e rappresentanza. A questi temi Nino Baseotto, segretario uscente della Cgil Lombardia, dedica le ultime riflessioni, nel corso del suo intervento all’XI Congresso regionale, affermando che «il confronto sul Testo Unico ha purtroppo travalicato i confini della normale dialettica interna, scadendo in una contrapposizione esacerbata e sbagliata.

Ciò ha fornito lo spunto per una campagna politica e mediatica ormai quotidiana, dove viene rappresentata una Cgil allo sbando, in preda al presunto scontro tra la “nomenclatura” che sostiene il segretario generale, e una categoria, lei sola interprete degli umori e malumori di chi lavora».

Il contesto entro cui avviene tale contrasto è quello di un Paese dove, su 22 milioni di lavoratori, 13 non godono di regole sulla democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro, e dove 2,5 milioni di lavoratori pubblici, cui si applica la legge sulla rappresentanza, non hanno la possibilità di votare i loro contratti nazionali.

«Si deve partire da qui – avverte Baseotto – per garantire uguali diritti e opportunità a chi vogliamo rappresentare. Quando si valuta un insieme di accordi, poi, non bisogna rimuovere il merito evitando, così, in nome della battaglia politica su punti di dissenso, di svalorizzare ciò che tutti consideriamo un’acquisizione positiva. Ciò, senza tacere eventuali criticità, perché un accordo è sempre il frutto di una mediazione fra posizioni differenti».

Baseotto ricorda come la dialettica del “noi” sia stata soppiantata dalla contrapposizione dell’ “io”, esortando tutti a «tornare all’essenza del patto fondativo basato sulla solidarietà e la pari dignità di tutte le strutture della Cgil». Pensando ai congressi di base appena conclusi, Baseotto ricorda che «da essi ci viene una richiesta pressante di portare soluzioni concrete e risultati tangibili. C’è una grande domanda di tutele e di sindacato, ma di un sindacato meno diviso e più utile rispetto alle condizioni materiali di chi rappresentiamo. Emerge con forza la necessità che nei luoghi di lavoro si torni a parlare con più continuità e convinzione dei grandi temi confederali».

Concludendo, Baseotto rammenta gli anni appena trascorsi. Se ci si guarda indietro, emergono l’impegno di tutti i compagni e le compagne, insieme al valore della collegialità. «Per noi, il pluralismo delle idee e delle posizioni deve sempre fare rima con il rispetto delle persone. Le nostre regole di democrazia sono le più solide e trasparenti. Questa è la Cgil. Criticatela, stimolatela, battetevi per cambiarla se lo ritenete, ma vogliatele sempre bene. Perché la Cgil è la casa del lavoro, è lo spazio di tutti noi, il luogo della nostra militanza. Spendiamo le nostre energie migliori perché questo sindacato sua all’altezza delle sfide di oggi, e sia ancor più protagonista della storia bella e difficile dell’emancipazione di chi lavora, che è storia di democrazia e libertà». (c.cri)

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2014/03/26/110371/baseotto-cgil-lombardia-ce-una-grande-domanda-di-tutele-e-di-sindacato

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