Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 07.52

Basta voucher e buoni sociali, passa ordine del giorno del PD al PRS

| Scritto da Redazione
Basta voucher e buoni sociali, passa ordine del giorno del PD al PRS

Borghetti (PD): si archivia un punto focale delle politiche di Formigoni
C’è soddisfazione, nel PD, per l’approvazione a larga maggioranza di un proprio ordine del giorno al Piano Regionale di Sviluppo della decima legislatura con cui la Regione si impegna ad archiviare per le politiche sociali lo strumento dei buoni sociali e dei voucher tanto caro a Formigoni. Si pone quindi fine all’attribuzione al cittadino in difficoltà di un buono da spendere per l’assistenza domiciliare e per servizi di riabilitazione presso un gestore di servizi a propria scelta, lasciandolo di fatto solo, e si passa al meccanismo della presa in carico da parte della rete dei servizi. “È l’ammissione che il modello portato avanti sin qui va cambiato – dichiara il consigliere regionale del Pd Carlo Borghetti, primo firmatario dell’ordine del giorno -. Rispetto a Formigoni è un netto passo avanti. Oggi gli utenti dei servizi alla persona in Lombardia, con un voucher in mano, sono lasciati soli, nel momento del bisogno, nella giungla dei servizi. In questo modo il cittadino in difficoltà verrà preso in carico da parte dei comuni e delle Asl, e da loro sarà accompagnamento verso il servizio più adeguato, con l’attenzione a che le cure fornite siano davvero appropriate”.

Milano, 9 luglio 2013

Di seguito il testo del documento approvato

Ordine del Giorno.

DOC N. 1
“Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura”
Oggetto: Politiche Sociali
Il Consiglio Regionale della Lombardia,
considerato che
tutti gli studi e le analisi condotti da istituzioni ed organismi di ricerca regionale e nazionale, stanno evidenziando nuovi scenari che influenzano le politiche sociali:
-il forte aumento della disoccupazione, in particolare giovanile e femminile che configura questa fascia sociale come quella a maggior rischio povertà;
-il mutamento nella composizione e nell’articolazione delle famiglie, con nuclei monoreddito e figli a carico di un solo genitore che oggi richiedono interventi diversificati e mirati;
-l’aumento delle povertà assolute e delle nuove povertà con un incremento negli ultimi due anni del 14%;
-l’invecchiamento della popolazione, con un incremento delle malattie croniche e degenerative tipiche dell’età anziana, che genera sempre più un’elevata domanda di cura;
-l’allungamento della vita lavorativa delle persone che di fatto rende inconciliabile il lavoro di cura parentale;

atteso che

a fronte di queste nuove necessità - che si sommano a quelle storiche - e all’aumento esponenziale dei bisogni sociali, abbiamo assistito in questi anni al progressivo de-finanziamento delle politiche di welfare con una contrazione dei fondi nazionali e regionali tale da mettere in discussione il sistema di protezione sociale che oggi rischia di non garantire con equità sull’intero territorio regionale l'esigibilità dei diritti civili, sociali e di cittadinanza;

visto che
uno dei primi atti di questa Giunta (DGR X/116 del 14 maggio 2013), nel determinare gli indirizzi in ordine all’istituzione del Fondo Regionale a sostegno della Famiglia e dei suoi componenti fragili, riporta un’articolata analisi dei bisogni ed evidenzia in maniera esplicita la carenza e l’inadeguatezza della rete delle unità d’offerta residenziali e semiresidenziali, la difficoltà ad accogliere adeguatamente nelle RSA e RSD le persone con patologie psichiche in fase di cronicità, la richiesta di compartecipazione a carico delle famiglie sempre più pesante e insostenibile, la necessità di incrementare la rete di strutture dedicate alle donne vittime di violenza, il ridotto utilizzo della rete delle unità di offerta residenziali per i minori vittime di abuso o violenza a causa delle limitate risorse a disposizione dei Comuni, la necessità di creare una rete di servizi per la cura e la prevenzione delle nuove dipendenze, fenomeno in rapida espansione;

a fronte dell’esplicitazione delle carenze strutturali o programmatorie della rete dell’offerta, il Piano regionale di Sviluppo di questa legislatura conferma i precedenti orientamenti regionali nel sostegno della domanda, promuovendo un massiccio utilizzo degli strumenti dei buoni e dei voucher che vengono proposti per un’ampia gamma di interventi e di bisogni;

è necessario scongiurare ulteriori frammentazioni nei flussi di destinazione dei fondi, evitando che tali risorse vengano utilizzate al di fuori della programmazione sociale degli Ambiti, favorendo così un ulteriore passo avanti nell’integrazione socio-sanitaria,

impegna la Giunta

-ad utilizzare in modo nuovo lo strumento dei buoni sociali e dei voucher, di cui fra l’altro alla DGR 116/2013, quale strumento di pagamento di interventi sociali e sociosanitari sulla base di una valutazione multidimensionale del bisogno mediante la costruzione di progetti personalizzati, per consentire alla persona fragile di compensare economicamente le prestazioni di cura e per accedere alla rete di offerta dei servizi secondo criteri di appropriatezza ex ante e reale necessità, e solo comunque in presenza di una presa in carico da parte dei servizi, con la possibilità di verificare l’appropriatezza ex post degli interventi di assistenza fornita;

-a garantire agli Ambiti Territoriali di poter svolgere il livello di programmazione territoriale e del governo unitario dei fondi, destinando direttamente a loro le risorse da utilizzare di concerto con l’ASL;

-a salvaguardare ed ottimizzare la presa in carico e l’accompagnamento delle persone e delle famiglie nel loro percorso di scelta in un contesto di complessità e diversificazione degli interventi sociali e sociosanitari fruibili.

Ufficio Stampa PD
Consiglio regionale della Lombardia
Milano

1110 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria