Martedì, 23 aprile 2024 - ore 21.58

Berlusconi: raid italiani in Libia.

| Scritto da Redazione
Berlusconi: raid italiani in Libia.

Un cambio di rotta a sorpresa, quello del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul conflitto libico

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Dopo aver tenuto una posizione defilata, soprattutto a causa dell'amicizia con Muammar Gheddafi, il premier ha infatti fatto sapere, tramite una nota diffusa da palazzo Chigi datata 25 aprile, che l'Italia è pronta a intervenire attivamente con le forze militari della Nato per bombardare i militari che sostengono la resistenza del raìs
«Berlusconi ha avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama», ha rivelato il messaggio, «sugli sviluppi della crisi libica». Nel corso del colloquio, si legge nella nota, «il premier ha informato il presidente Usa che l'Italia ha deciso di rispondere positivamente all'appello lanciato agli Alleati dal segretario generale della Nato in occasione della riunione del Consiglio atlantico del 14 aprile scorso a Berlino,  per aumentare l'efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle Risoluzioni Onu 1970 e 1973».

La Lega Lombarda non è d'accordo.
Nonostante il ministro della Difesa Ignazio La Russia abbia subito buttato acqua sul fuoco, parlando di bombardamenti che «non saranno indiscriminati, ma missioni con missili di precisione su obiettivi specifici», la Lega Nord, tramite le parole del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, ha subito dichiarato il suo dissenso.

Berlusconi: " Parlo io con Bossi" La risposta alle proteste della Lega è arrivata direttamente dal premier Berlusconi che, precisando che l'Italia non può sottrarsi ai propri impegni internazionali, ha assicurato: «Parlo io con Bossi».

Frattini." Non serve il voto delle Camere.E contro le proteste della Lega, si è schierato anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha precisato: «Abbiamo avuto dal Parlamento un mandato pieno ad applicare la risoluzione 1973 dell'Onu, che autorizza a fare tutto quello che è necessario per proteggere la popolazione libica. La risoluzione è chiarissima, ed è in quell' ambito che continuiamo ad operare: non occorre alcun voto».

Napolitano:Naturale evoluzione del nostro impegno. Nella tarda mattinata del 26 aprile, sulla decisione dell'Italia di partecipare ai bombardamenti, si è espresso anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano: «Il nuovo impegno dell'Italia è la naturale evoluzione delle scelte fatte dal nostro paese», ha detto il presidente.

Bocchino:Il vicepresidente di Fli,invece, ha denunciato come la protesta di Calderoli faccia emergere una spaccatura all'interno dell'esecutivo che di fatto «apre una crisi di governo».

Finocchiaro:Segnali di apertura sono arrivati invece dal Pd. La capogruppo al Senato dei democratici, Anna Finocchiaro, ha sottolineato, come i piddini «non faranno mancare il loro sostegno» alla nuova strategia italiana in Libia. Ma solo nel caso in cui questa «rimanga all'interno della risoluzione 1973 dell'Onu».

Idv: "Bombardare non è sviluppo naturale". Con le parole del capo dello Stato non è d'accordo il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro: "Bombardare una Nazione non ci pare possa essere considerato uno sviluppo né naturale né costituzionalmente corretto.

Mantovano: "A me piace piu' l'Italia che manda gli aiuti umanitari a Bengasi piuttosto che l'Italia che bombarda"

Vendola :Ora potremo finalmente dire che il nostro Paese, nel giro di pochi mesi, ha davvero recitato tutte le parti in commedia nelle relazioni con la Libia di Gheddafi. Dal celebre baciamano col rais di Tripoli fino all'odierna sciagurata decisione di bombardare, passando attraverso una fitta rete di affari e scambi economici e attraverso l'affidamento al dittatore libico del ruolo di contenimento spesso brutale di folle di migranti africani". E' quanto scrive Nichi Vendola, presidente nazionale di Sinistra Ecologia Liberta' (Sel), in un articolo sul sito internet, contestando la decisione del governo Berlusconi di procedere ai bombardamenti in Libia.

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