I giornali titolano: “BIG PHARMA, svelato l’accordo truffa, boicottava la medicina a basso costo”, “BIG PHARMA sotto processo, sanzioni da 180 milioni”, “Negare l’Avastin agli anziani significa praticamente condannarli alla cecità”
Le ditte farmaceutiche, al di là delle sanzioni, dovrebbero perdere il diritto di brevetto sul farmaco in questione, per non avere più la possibilità di reiterare il reato, come si fa in casi analoghi: perdita della licenza, ritiro del porto d’armi, ecc…
Il caso specifico evidenzia inoltre un’errata impostazione del diritto brevettuale e l’Antitrust, in qualità di ente preposto ad evitare situazioni monopolistiche, dovrebbe ridefinire la normativa sui brevetti che adesso consente proprio il monopolio su un determinato prodotto e su un determinato mercato.
Inoltre, in questa fase di crisi è sempre più evidente il danno causato dal monopolio brevettuale in quanto limita a poche aziende la produzione dei prodotti brevettati e ne alza i prezzi. Per cui auspichiamo che ne venga migliorata la legislazione, apportando delle modifiche.
Premessa la necessità di retribuire le invenzioni, sia come stimolo alla ricerca che come recupero degli investimenti, si ritiene che il sistema brevettuale, come oggi inteso, andrebbe modificato evitando che il Detentore del brevetto lo possa usare in esclusiva.
Più vantaggioso invece sarebbe se il brevetto potesse essere utilizzato da chiunque pagando una royalty al suo detentore, come già succede per i diritti di autore musicali.
In questo, infatti, caso si avrebbe:
1)Il vantaggio dei Consumatori, in quanto i prezzi di acquisto del bene sarebbero più bassi poiché il bene potrebbe essere prodotto da più aziende in concorrenza tra di loro.
2)Il vantaggio per le Aziende, in particolare le Piccole e Medie Aziende, che non disponendo dei mezzi per la ricerca, potrebbero comunque produrre il bene, con relativo vantaggio anche per l’occupazione.
3)Il vantaggio per il Detentore del brevetto, a cui verrebbe devoluta una royalty da parte di tutte le Aziende di tutti i paesi che volessero usare il suo brevetto con un profitto probabilmente maggiore.
4)Si eviterebbe altresì il rischio che il brevetto a volte non venga messo sul mercato per ragioni commerciali, il che oggi rappresenta un danno per la Comunità.
Roberto Imperiali
AmbienteScienze
Circolo AmbienteScienze
2014-03-06