Martedì, 30 aprile 2024 - ore 02.46

Bordo (Sinistra Italiana): «No al Ti-Bre autostradale, sì a quello ferroviario»

«La soluzione autostradale è obsoleta, il progetto è di quarant’anni fa. Occorre puntare sulla sostenibilità ambientale a difesa della salute dei cittadini»

| Scritto da Redazione
Bordo (Sinistra Italiana): «No al Ti-Bre autostradale, sì a quello ferroviario»

L’on. Franco Bordo (Sinistra Italiana) ha partecipato al convegno organizzato a Parma lunedì scorso sul tema del no al progetto Tirreno-Brennero autostradale e per il sì al Ti-Bre ferroviario.

«Ho volentieri raccolto le opinioni dei comitati e delle associazioni e delle Amministrazioni locali presenti», spiega Bordo, «producendo una risoluzione che ho presentato nei giorni immediatamente successivi. In tale risoluzione, che verrà illustrata e discussa nella Commissione Infrastrutture e Trasporti, chiedo al Governo di impegnarsi affinché intraprenda le iniziative necessarie alla realizzazione del collegamento ferroviario Tirreno-Brennero e ad accantonare il progetto del Ti-Bre autostradale, privo di sostenibilità ambientale, economica e sociale e avversato dai territori interessati. Il progetto autostradale risale a quarant’anni fa, mentre oggi la Commissione Europea ha adottato una strategia per un sistema di trasporti che preveda il trasferimento del 50% del trasporto merci su gomma a quello su rotaie e per vie d’acqua, mentre in Italia il 92% delle merci viaggia ancora su gomma».

Da uno studio condotto dalla società Eidos emerge che il completamento della direttrice ferroviaria Tirreno-Brennero mediante il potenziamento del collegamento Parma-Piadena-Mantova-Verona risulta molto più economico (la soluzione Piadena ammonta a 80 milioni, a fronte di 700 milioni per la soluzione Suzzara), più breve (di 24,7 km) e con maggiori potenzialità di impiego per i treni merci, con tempi di percorrenza inferiori (di ben 35 minuti), maggiore prossimità per scali e terminali intermodali. Permetterebbe inoltre un risparmio di oltre 500 milioni di euro.

«A maggior ragione, ritengo fondamentale che il Governo prenda in seria considerazione questi studi e che abbandoni soluzioni obsolete, concepite in un quadro nazionale molto lontano da quello odierno. La sostenibilità ambientale, con le ricadute in termini di salute e qualità della vita, non è più trascurabile o secondaria. Spero davvero che vi sia la più ampia convergenza possibile e che larga parte dei rappresentanti parlamentari si faccia carico insieme a me di questa soluzione, da raggiungere senza indugi», conclude Bordo.

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