L’Assessorato alle Pari Opportunità ha realizzato alcuni segnalibri da distribuire nelle biblioteche, nelle associazioni e nei Consigli di Quartiere per ricordare le donne che hanno fatto parte all’Assemblea Costituente italiana e per riconoscerne i grandi meriti.
Un recente sondaggio ha confermato che, purtroppo, un oblio generalizzato avvolge le 21 donne elette nell’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946, assieme a 535 uomini.
Le donne elette erano un’esigua minoranza, il 3,7% su 226 candidate, ma la loro presenza, come espressione della componente femminile del popolo sovrano, era una novità assoluta. Il clima di scetticismo era tale che un noto quotidiano nazionale, in vista del voto, consigliò alle elettrici di non presentarsi alle urne con il rossetto per non lasciare impronte.
Nella primavera del 1946, però, le donne compirono il miracolo annientando il pregiudizio: l’affluenza alle urne superò l’82% e, su 19.802.581 votanti, le donne furono un milione e duecentomila in più degli uomini.
Le 21 donne costituenti collaborarono attivamente per rendere più democratica la Costituzione della nuova Italia, conquistando la piena cittadinanza e fronteggiando spesso i pregiudizi dei loro stessi colleghi di partito.
Senza le loro battaglie diversi articoli della Costituzione, compresi i principi fondamentali, non sarebbero gli stessi.
Ad esempio, si deve alla socialista Lina Merlin la menzione specifica della parità di genere contenuta nell’articolo 3 della Costituzione che rappresentava una totale novità per l’Italia.
LE 21 MADRI COSTITUENTI
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Adele Bei
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Bianca Bianchi
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Laura Bianchini
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Elisabetta Conci
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Maria De Unterrichter Jervolino
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Filomena Delli Castelli
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Maria Federici
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Nadia Gallico Spano
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Angela Gotelli
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Angela M. Guidi Cingolani
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Leonilde (nota come Nilde) Iotti
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Teresa Mattei
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Angelina Livia (nota come Lina) Merlin
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Angiola Minella
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Rita Montagnana Togliatti
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Maria Nicotra Fiorini
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Teresa Noce Longo
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Ottavia Penna Buscemi
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Elettra Pollastrini
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M. Maddalena Rossi
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Vittoria Titomanlio