Il Comune di Cremona ha deciso di fare partire in via sperimentale in quattro zone della città i Comitati di Quartiere, così come da regolamento approvato negli scorsi mesi, regolamento dove il contributo delle forze di minoranza è stato determinante. La prima versione proposta dall’assessore alle periferie era assolutamente irricevibile.
E’ iniziato quindi un lungo lavoro di mediazione ed aggiustamento che ha portato alla versione attuale del regolamento che, se supera alcune problematiche, ne lascia scoperte diverse altre:
•la numerosità dei quartieri è probabilmente troppo elevata per una città come Cremona;
•c’è una carenza di progetto causata dalla solita fretta di far vedere l’impegno dell’amministrazione nelle periferie, impegno solo annunciato;
•il regolamento è una cornice all’interno della quale occorre costruire percorsi di partecipazione avendo idea da dove partire e quali risultati si vogliono ottenere,
•il ruolo del Comitato è di tipo solo consultivo e non vincolante per l’amministrazione,
•si escludono dalla fase iniziale realtà come Borgo Loreto, ove è già avviate una importante esperienza di progettazione partecipata,
•si escludono anche realtà con problematiche sociali note e conclamate come il Cambonino
Tuttavia tutte le forme di partecipazione diretta dei cittadini alla vita pubblica sono da considerarsi importanti: l'esperienza positiva dei comitati spontanei ha dimostrato che nella città esistono disponibilità e competenze che costituiscono una preziosa risorsa.
I nuovi comitati devono partire da queste esperienze e valorizzarle.
Per questo la direzione cittadina del Partito Democratico, dopo una approfondita riflessione ha ritenuto necessario stimolare e favorire un'ampia adesione dei cittadini alla formazione delle Assemblee dei Comitati anche per adattare lo strumento a quelle che sono le vere esigenze dei cittadini.
Daniele Burgazzi
Segretario cittadino PD Cremona
