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CALA LA PRODUZIONE DI GAS IN RUSSIA

| Scritto da Redazione
CALA LA PRODUZIONE DI GAS IN RUSSIA

Nonostante il decremento dell'esportazione dell'oro blu russo, l'Europa è sempre più legata alle forniture di Mosca. La politica energetica del Cremlino punta a mantenere l'UE dipendente dai gasdotti che veicolano carburante attraverso la Russia

 

Sul gas arretra la produzione della Russia ed aumenta il transito attraverso la Turchia. Come riportato dal potale WNP, stime ufficiali hanno certificato un calo della produzione di gas da parte dei giacimenti russi, che nel 2012 hanno prodotto 655 Miliardi di metri cubi di oro blu: il 2,9% in meno rispetto al 2011.

 

Il calo della produzione di gas in Russia, confermato alla RIA Novosti già il 20 di Novembre dal Ministro dell'Energia russo, Alexander Novak, ha influito anche sul decremento delle esportazioni: per questo, il dato può avere risvolti importanti per quanto riguarda la politica energetica di Mosca nei confronti dell'Europa, che dipende dal gas di Mosca per il 40% cerca del proprio fabbisogno.

 

Per incrementare la dipendenza dell'Europa dalle forniture di gas della Russia, il monopolista russo statale del gas, Gazprom, ha stretto contratti a lungo termine con le principali compagnie energetiche dell'Europa Occidentale in cambio di relativi sconti sulle tariffe per il carburante importato.

 

Inoltre, il Cremlino ha provveduto alla realizzazione di due gasdotti sottomarini per accrescere la dipendenza dell'Europa dai rifornimenti di Mosca: il Nordstream - costruito sul fondale del Mar Baltico per rifornire di 55 Miliardi di metri cubi di gas russo all'anno direttamente la Germania, bypassando Paesi UE politicamente invisi al Cremlino come Polonia e Stati Baltici - e il Southstream - progettato per veicolare in Austria 63 Miliardi di metri cubi di gas russo dalle coste meridionali della Russia attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.

 

Dinnanzi al calo della produzione di gas, e quindi della sua esportazione verso Occidente, la Russia ha puntato sul mantenimento dell'Europa in uno stato di forte dipendenza infrastrutturale dal carburante veicolato dal territorio russo.

 

Una volta che sarà drasticamente calata la quantità di gas estratta dai propri giacimenti, Mosca rimarrebbe per l'UE l'unico Paese di transito dell'oro blu proveniente da Azerbaijan e Turkmenistan.

 

Ad avvalorare questa teoria è il comportamento della stessa Russia che, coadiuvata da alcune cancellerie europee - Germania e Francia - e da potentati energetici del Vecchio Continente - i colossi francese Suez Gaz de France ed italiano ENI - sta cercando di bloccare il piano varato dalla Commissione Europea per importare direttamente in Europa gas dall'Azerbaijan e Turkmenistan attraverso la costruzione di due gasdotti: il Nabucco - progettato per trasportare 30 Miliardi di metri cubi di gas in Austria dalla Turchia occidentale attraverso Bulgaria, Romania e Ungheria - e il Gasdotto Trans Adriatico - TAP, concepito per veicolare 21 Miliardi di metri cubi di gas in Italia dal confine tra Turchia e Grecia attraverso l'Albania.

 

In aggiunta alla costruzione di gasdotti per il trasporto di gas da Azerbaijan e Turkmenistan - la Commissione Europea ha già siglato un pre-accordo per lo sfruttamento del giacimento azero Shakh Deniz - Bruxelles ha anche disposto la costruzione di un alto numero di rigassificatori per importare gas liquefatto da Qatar, Norvegia e Stati Uniti d'America e, così, diversificare le fonti di approvvigionamento di oro blu da quasi monopolio della Russia.

 

Significativo è anche il comportamento assunto dalla Cina, che, per soddisfare la crescente domanda di energia, anziché alla Russia ha preferito rivolgersi al Turkmenistan, con cui Pechino ha siglato un accordo per l'importazione diretta di oro blu, ed ha ottenuto l'acquisizione da parte di enti cinesi di azioni in alcuni dei principali giacimenti di oro blu turkmeni.

 

La Turchia aiuta l'UE

 

Differentemente dalla Russia, a dare un aiuto concreto alla politica energetica della Commissione Europea è la Turchia che, con la costruzione del Gasdotto Trans Anatolico - TANAP, conduttura progettata in partnership con l'Azerbaijan per veicolare 30 Miliardi di metri cubi di gas azero dalla Georgia alla Turchia europea - consente la messa in sicurezza dei rifornimenti di oro blu per il Nabucco e la TAP.

 

Inoltre, come riportato da Natural Gas Asia, Ankara ha diversificato le proprie forniture di gas, finora legate a Russia e Iran, firmando un importante accordo per l'importazione di 6 miliardi di metri cubi di gas liquefatto dall'Algeria per i prossimi 10 anni.

 

In aggiunta, come riportato dalla Reuters, il Ministro dell'Energia turco, Taner Yildiz, ha avviato trattative con il Qatar per la costruzione di un rigassificatore nel Mar Egeo per l'importazione di altri 6 Miliardi di metri cubi di gas, destinati non solo al mercato interno della Turchia, ma anche all'esportazione in Bulgaria, Grecia, e nel resto dell'UE.

 

Matteo Cazzulani

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