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Campagna “Taglia le ali alle armi”. Anche Cremona lancia l'appello

| Scritto da Redazione
Campagna “Taglia le ali alle armi”. Anche Cremona lancia l'appello

Forum e Tavola Pace  di Cremona lanciano l’appello durante la riunione che si terrà  martedì 17 su Welfare Lombardo (i tagli di Maroni).
Il testo del documento.
Il tema degli armamenti e in particolare degli F35 è uscito dal sommerso ed è diventato un argomento familiare nella discussione di molti italiani.

Con la campagna ‘Taglia le ali alle armi’ sono state raccolte migliaia di firme e sono state presentate diverse mozioni alla Camera e al Senato che chiedevano di cancellare il programma di acquisto dei 90 cacciabombardieri per un importo di quasi 14 miliardi di euro e di destinare i fondi per creare posti di lavoro, scuole, asili e servizi sociali.

Il voto del Parlamento, però, lo scorso luglio, non è andato in questa direzione.

La decisione è stata solo rinviata, lasciando aperto il rischio che nei mesi prossimi,vengano firmati i contratti d'acquisto degli F-35.

Ancora una volta non è stata ascoltata la voce del popolo sovrano!

Come se ciò non bastasse,  è intervenuto  anche il Consiglio di Difesa a dichiarare che il Parlamento non può cancellare i programmi di ammodernamento delle Forze Armate in quanto “la facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell' Esecutivo”.

Come mai -ci chiediamo- il Senato e la Camera possono definire il livello delle tasse per ciascun contribuente, decidere i tagli alla sanità, al sostegno per anziani e disabili, definire le politiche del lavoro e per i giovani, ma non possono dire nulla di definitivo sull'acquisto di armamenti, in particolare sulla loro cancellazione?

Come mai, nel quadro di una crisi che impone sacrifici pesanti, soprattutto per le famiglie e per i più poveri, non si tagliano i grandi investimenti per le armi ?

Noi riteniamo che cancellare il progetto F35 sia doveroso!

E’ il dovere di difendere la Patria che la Costituzione assegna ad ogni cittadino.

Da nessuna parte però, c’è scritto che si debba fare obbligatoriamente con l'acquisto di armi e con

l’ aumento delle spese militari.

Crediamo che, oggi, gli italiani si sentano più difesi e protetti da forti ed efficaci politiche di   welfare, istruzione e lavoro, piuttosto che dai cacciabombardieri, dalle fregate militari, o da qualsiasi altra arma.

Per questo, la nostra mobilitazione deve continuare!

Cremona 2013-09-16

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