La prima notizia viene dal Giappone, paese tra i capofila nella ricerca, e riguarda un esperimento condotto nei laboratori dell'università giapponese di Shinshu sotto la guida di Yuji Shiba. I ricercatori - come riporta la prestigiosa rivista Nature - hanno trasferito, in un cuore lesionato dall'infarto, cellule staminali che hanno permesso di rigenerare i tessuti danneggiati migliorando la capacità dell'organo di contrarsi, senza alcun segno di rigetto. Lo studio getta le basi per nuove cure tuttavia è ancora presto per parlare di sperimentazione sull'uomo. Le cellule staminali impiantate sono state prelevate dalla pelle di un macaco. Queste cellule, immerse in un "cocktail" di geni, sono tornate "bambine" ed è stato quindi possibile riprogrammarle inducendole a trasformarsi in cellule muscolari cardiache. Per evitare il rigetto sono stati usati immunosoppressori, ossia molecole che inibiscono la risposta immunitaria, che hanno permesso alle cellule di sopravvivere per 12 settimane nel cuore degli animali. Ripetendo il trattamento, la funzionalità del cuore è migliorata ulteriormente.
L'altra notizia è invece motivo di vanto per l'Italia. Il premio Galeno 2016 (considerato una specie di nobel per la farmaceutica) è stato assegnato ad una scoperta italiana che con l'utilizzo di cellule staminali è in grado di restituire la vista a pazienti con gravi ustioni alla cornea. Holocar, questo il nome del trattamento, è stato realizzato da Holestem Terapie Avanzate, uno spin-off nato nel 2008 presso l'Università di Modena.
Il trattamento consiste nel prelievo di cellule autologhe della cornea dal paziente e nel successivo reimpianto del tessuto dopo la coltivazione in laboratorio delle cellule staminali prelevate.
Ogni giorno di più risulta fondamentale investire in ricerca sulle cellule staminali. Di ricerca e possibili scenari futuri si parlerà a Padova, dal 16 al 18 novembre, nel corso del terzo convegno internazionale su Cellule Staminali e ricerca
Link: Vai al sito del convegno su cellule staminali e ricerc
