Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 11.50

Centro Ricerca Arte Contemporanea di Cremona, domenica al Circolo Arcipelago

La serata, “Ten Years 2004-2014”, è un momento di festa e di raccolta fondi per la pubblicazione dell’omonimo catalogo del Centro Ricerca Arte Contemporanea

| Scritto da Redazione
Centro Ricerca Arte Contemporanea di Cremona, domenica al Circolo Arcipelago

Una serata di festa e di raccolta fondi per la stampa di Ten Years 2004-2014, catalogo del CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea di Cremona, in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Bruno Munari di Cremona e il Circolo Arcipelago: questa la natura dell’iniziativa prevista a Cremona domenica 24 maggio, alle 21:00, proprio presso il Circolo Arcipelago di Via Speciano, 4 (ingresso con tessera Arci 2015).

In programma, la presentazione della campagna crowdfunding e del progetto del libro; una mostra con documenti e videoinstallazioni tratti dall’archivio del CRAC; un mercatino con libri, cataloghi d’arte, brochure, inviti e fotografie degli eventi CRAC a tiratura limitata.

Il CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea è nato all’interno del Liceo Artistico Statale Bruno Munari di Cremona a opera di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli, entrambi artisti e insegnanti. Il Centro ha operato nella scuola dal 2004 al 2014, configurandosi come un progetto che ha tentato di coniugare e saldare la pratica didattica con la ricerca delle arti visive. Tale impegno decennale ha attivato forme di riflessione e di azione intorno all’educativo e alle pratiche artistiche, per «inventarci strumenti più efficaci e punti di vista più corretti, per capire le trasformazioni che operano oggi nel campo del sociale» (Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale). Dal 2007 il CRAC si è costituito Associazione non profit, con la collaborazione di Ferdinando Ardigò, insegnante, Giorgio Guerini e Roberta Pagliari, scenografi, e del poeta Alberto Mori. Il CRAC è sorto con l’obiettivo di creare uno spazio-scuola sperimentale per esercitare modelli educativi alternativi, uno strumento didattico di “prassi in formazione”, luogo di elaborazione collettiva di valori sociali condivisi, dove ricomporre rapporti di confronto espressi dai vari ambiti disciplinari e dalle attività messe in atto dal fare arte. Il progetto ha avuto una spiccata finalità didattica, la ricerca e la sperimentazione sono stati i due assi portanti: raccogliere, studiare, analizzare gli aspetti che caratterizzano la contemporaneità per elaborare, immaginare, mettere in atto percorsi per un futuro possibile per l’arte e l’insegnamento dell’arte.

Il Centro è stato un punto di riferimento per l’organizzazione di momenti d’incontroformazione per giovani studenti e docenti che hanno collaborano con artisti, curatori e operatori culturali, al fine di creare momenti comuni di studio, confronto e dialogo. Nei dieci anni di attività sono stati curati e prodotti: mostre, incontri e laboratori, due convegni nazionali sull’Arte contemporanea come progetto educativo, progetti speciali con istituzioni pubbliche, musei, fondazioni e privati, percorsi di aggiornamento e formazione per studenti, insegnanti e stagisti. Nel 2011 e 2012 per il Comune di Cremona è stato curato il progetto Arte contemporanea e territorio. Il Centro è dotato di un archivio che raccoglie e documenta gli eventi prodotti, di 5.000 cataloghi e riviste di settore, che costituiscono un importante patrimonio librario. Il CRAC, per la sua peculiarità, è stato l’unico progetto italiano che ha sperimentato per dieci anni, in una scuola a istruzione artistica, percorsi dedicati alla sperimentazione didattica attraverso l’arte contemporanea.

Dall’11 settembre 2014 il CRAC ha dovuto chiudere forzatamente la sua attività all’interno del Liceo, per proseguire all’esterno in maniera indipendente.

Gli argomenti del catalogo spaziano tra arte, educazione, formazione, forme di lavoro spazio pubblico come bene comune nel contesto del contemporaneo globalizzato. «Crediamo che le pratiche dell’educativo e le pratiche artistiche contemporanee coincidano», spiegano gli organizzatori. «L’educazione e l’arte sono un mezzo per aprire passaggi ostruiti, permettere contatti tra realtà apparentemente separate, il fine è la trasformazione della vita sociale e individuale che esige un nuovo agire politico, una cura di sé, dell’altro da sé e del bene pubblico. In questo senso la politica e l’educazione sono in stretta relazione, ambedue devono creare le condizioni affinché le persone possano sviluppare e praticare esperienze di liberazione».

«Nel mondo contemporaneo», continuano i promotori della serata, «in quelle che possiamo chiamare democrazie iperindustriali, si è consolidata ormai da tempo, un’alleanza inedita fra politica, mercato e teletecnologia. Si assiste a una vera e propria trasformazione delle nostre vite, delle relazioni, dei linguaggi, della produzione e dell’educazione culturale, che diventano solo fonti di valore economico. La fase che stiamo attraversando vede appunto, in generale, ridursi lo spazio della comunicazione simbolica e della tensione relazionale fra gli individui, a vantaggio della cosiddetta informazione spettacolarizzata. L’educazione, l’arte e le categorie di pensiero, in un contesto che potremmo definire di biocapitalismo finanziario, risultano deprivate di prospettive e di valori, strumentalizzate, banalizzate e sottoposte a forme di privatizzazione, per questo esigono di essere ripensate all’interno dei sistemi specifici e di produzione. Occorre trovare forme di soggettivazione, abituarsi ad avere a che fare con l’impensabile, l’imprevedibile, forme che includano l’altro da sé, fuori dai meccanismi diffusi della strumentalizzazione, per capire le forme dell’economia e le culture che ne derivano». Da alcuni mesi è stata lanciata una campagna nazionale per raccogliere fondi dal basso per stampare un libro (per le edizioni Postmedia Books) che racconti, attraverso immagini e testi, l’esperienza prodotta dal CRAC insieme a tante persone. Il costo di stampa del libro è di 5.000 €; in sei mesi è stata raccolta, grazie al contributo di artisti, curatori e amici, la somma di 2.600 €. «Per raggiungere l’obiettivo», concludono gli organizzatori, abbiamo bisogno della partecipazione di tutte le persone che conosciamo, affinché si possa condividere insieme e da protagonisti questa umana avventura. Pensiamo che la produzione del libro rappresenti la più coerente risposta culturale agli accadimenti del nostro tempo. Per questo, vi chiediamo un libero contributo aderendo alla campagna per la raccolta fondi. Si parte da un minimo di 5 €. Con 20 € si ha diritto a un catalogo e all’eventuale spedizione. In ogni caso, tutti i nomi delle persone che parteciperanno saranno citati nel libro».

Per chi non potesse essere presente, è comunque attivo il codice IBAN IT68 Z033 5901 6001 0000 0103 853, attraverso il quale è possibile effettuare donazioni a favore del CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea (Via Carlo Vittori, 8 - 26100 Cremona).

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