Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 06.21

Cgil Europa Von der Leyen, il salario minimo si fa con i sindacati

Il discorso a Strasburgo della candidata presidente alla Commissione. “L’opzione ottimale è avere contrattazioni collettive con le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro”. E poi annuncia: "Triplicheremo i fondi Erasmus"

| Scritto da Redazione
Cgil  Europa Von der Leyen, il salario minimo si fa con i sindacati

Cgil  Europa Von der Leyen, il salario minimo si fa con i sindacati

Il discorso a Strasburgo della candidata presidente alla Commissione. “L’opzione ottimale è avere contrattazioni collettive con le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro”. E poi annuncia: "Triplicheremo i fondi Erasmus"

Un’altra idea di salario minimo si fa strada nel Parlamento europeo. “Ogni persona che lavora a tempo pieno deve avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa. Perciò svilupperemo un quadro, ovviamente nel rispetto dei vari mercati del lavoro, e penso che l’opzione ottimale sia quella di avere contrattazioni collettive con i sindacati e con i datori di lavoro, perché loro possono adeguarlo a ciascun settore e a ciascun comparto. So che ci sono modelli diversi, però dobbiamo creare un quadro generale”. Così la presidente candidata della Commissione europea Ursula von der Leyen – in un passaggio del suo discorso all'Europarlamento che oggi si esprimerà con un voto sulla sua elezione – chiarisce la sua idea di salario minimo europeo, diversa rispetto a quella portata avanti in Italia dal Movimento 5 stelle che insiste, invece, nel voler stabilire un salario minimo per legge, scavalcando così la contrattazione tra le parti.

Sempre in tema di lavoro, von der Leyen ha annunciato l’intenzione di mettere in piedi una protezione migliore per coloro che perdono il posto nei casi in cui l’economia continentale fosse duramente colpita da choc esterni. “Ovviamente – ha precisato – ci sono già sistemi di assicurazione contro la disoccupazione a livello nazionale, però è necessario anche un quadro europeo”. Altro passaggio importante ha riguardato la disoccupazione giovanile, che nella media Ue è al 14 per cento, però varia dal 5 al 40 in alcuni Paesi. “Non lo possiamo accettare. I giovani hanno aspirazioni, vogliono lavorare e avere un futuro, il nostro compito è consentire loro realizzare tutto questo. Per questo motivo farò sì che la garanzia per i giovani che, ho lanciato come ministro del Lavoro al consiglio, funzioni al meglio in ogni Paese membro e sosterrò l'idea del Parlamento Europeo di triplicare il bilancio Erasmus nel prossimo bilancio a lungo termine”.

Nel suo ampio il suo discorso ha spaziato su più punti, dalla parità di genere (“se i governi non presenteranno un numero sufficiente di candidati donne, non esiterò a chiedere altri nomi”) alla Brexit, sulla quale dice di essere disposta a una “possibile proroga del deadline previsto”. Ma afferma che per lei “una cosa solamente è importante: l'Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica”. Parole significative anche sull’ambiente, con l’annuncio di “un accordo verde per l'Europa” da presentare nei primi cento giorni del suo mandato.

Quanto ai migranti, “il Mediterraneo – ha detto – è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c'è l'obbligo di salvare le vite. L'Ue ha bisogno di frontiere umane, dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare e lottare contro gli scafisti”. Prima del discorso, von der Leyen aveva scritto così su Twitter: “Quaranta anni fa Simone Veil è stata la prima donna eletta presidente del Parlamento europeo. Se l'Europa fosse una donna, l'Europa sarebbe Simone Veil. Chiediamoci oggi come possiamo perpetuare la sua visione, quella di un'Europa unita e pacifica”.

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