Caro direttore, dall’alto di quel solitario campanile che rincorre sempre di più sfiduciato il cielo di quella Cava dei signori Tigozzi, “evviva!”, ora finalmente si riesce a scrutare nitida la sagoma che, giorno dopo giorno, stagliandosi su quell’orizzonte sempre piatto, delinea il tracciato della nuova ciclabile Cremona-Cavatigozzi. L’incessante andirivieni polveroso delle ruspe che preparano l’ultimo tratto di quel percorso protetto comunque riservato alle biciclette, col suo tracciato opportunamente transennato a ridosso della pericolosissima strada statale, l’asfaltatura che garantisce un fondo tirato a biliardo, tra l’altro già a buon punto, testimoniano “l’avanti tutta” di un’opera tanto attesa quanto infinitesimamente promessa. Lessico di circostanza? Ma va là, codesta l’è realtà delle più consolidate messa a disposizione dall’amministrazione “galimbertiana” a favore dei tanti, dei troppi scettici d’un ansiosi di residenti. Pedala che ti pedala (che non è affatto eufemismo!), quei circa 2500 metri complessivi che separano il capoluogo dalla frazione…oplà!...ricuciti in bicicletta e in tutta sicurezza. Imbarazzo tra i banchi dell’opposizione a Palazzo? Fiducia signori miei, fiducia nella realtà, fiducia nei nostri pubblici amministratori che ce l’hanno messa proprio tutta. Del resto: “…le promesse sono gli unici appuntamenti a cui non dovreste mai mancare”. Fine del film, vai coi titoli di coda, la pellicola è terminata, la Cava non è più isolata (almeno in bicicletta). Bravi!