Martedì, 21 maggio 2024 - ore 05.17

Cinzia Fontana da sindacalista a renziana. D.Toninelli ( M5S Cremona)

Dopo l'attacco venuto dalla Leopolda al diritto di sciopero, ieri si è passati alle manganellate contro gli operai delle acciaierie di Terni che manifestavano.

| Scritto da Redazione
Cinzia Fontana da sindacalista a renziana. D.Toninelli ( M5S Cremona)

Questa premessa basta da sola a contestare le parole della collega deputata Fontana che appoggia l'abolizione dell'articolo 18 inserita nel Jobs Act di Renzi.

Con una disoccupazione generale al 13% e giovanile alla quota spaventosa del 44% (percentuali così alte non si vedevano da quarant'anni) andare a toccare le garanzie previste dall'art.18, ha in sé qualcosa di autodistruttivo oltre che di profondamente sbagliato.

Perché allora questa scelta scellerata del PD?

Semplice: perché Renzi è sottomesso alla Merkel ed alla regole di austerità che la Germania sta imponendo a tutti i paesi europei. Quindi non potendo svalutare l'euro, cosa che rilancerebbe l'economia italiana, Renzi svaluta il lavoro e lo stato sociale (sanità, cultura, ambiente, trasporti, etc...).

Inutile girarci attorno, non lo dice chi scrive ma lo dicono premi Nobel come Joseph Stiglitz e Paul Krugman, secondo i quali o si esce dall'euro o ci si indebita in euro. Rimanendo nell'euro che, per colpa della Germania, non può essere svalutato, si svaluta il lavoro, cioè si abbassano i salari a livelli di quelli cinesi. Ed è quello che sta cercando di fare Renzi con l'Italia, ed è quello che è già avvenuto in Grecia ed in Spagna, dove ormai gli stipendi medi si sono dimezzati, ed i contratti di lavoro non sono più a tempo indeterminato.

Abolire l'art.18 come è previsto nel Jobs Act renziano ha proprio il fine di "cinesizzare" l'Italia. Altra giustificazione non c'è, infatti è comune il parere che l'abolirlo non comporterà un sol posto di lavoro in più.

Per questo è necessario un progetto radicalmente alternativo.

Serve cambiare il modello economico e passare dalla finanza all'economia reale, quella delle persone e delle imprese, quelle del sudore quotidiano e della concretezza.

Serve un nuovo rapporto tra lo Stato e i cittadini, un rapporto di reciproco scambio e di reciproco aiuto.

Serve un'economia dove le banche siano obbligate a dare credito alle imprese e alle famiglie, smettendola di giocare in facili arricchimenti speculativi, come accade oggi.

Servono idee ed una nuova visione del futuro.

Cosa che il PD, il Governo Renzi con la complicità di Napolitano, e ora, ahimè, anche l'ex sindacalista Cinzia Fontana, non hanno e non vogliono avere.

Danilo Toninelli,Deputato Cittadino MoVimento 5 Stelle,  Cremona 

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