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Come vogliamo riordinare Cremona solidale | Caterina Ruggeri

| Scritto da Redazione
Come vogliamo riordinare Cremona solidale | Caterina Ruggeri

Inizio dalla spesa che la Fondazione “Città di Cremona” ho sostenuto per pagare la consulenza allo Studio Legale e Commerciale di Milano che ha elaborato le tre ipotesi per il nuovo stato giuridico da dare all’Azienda Speciale Cremona Solidale costato alle casse pubbliche oltre 40.000,00 €.

Una elaborazione che francamente potevano produrre gli uffici dell’Assessorato agli Affari Sociali o della stessa Azienda Speciale Cremona Solidale, entrambi ricchi di dirigenti e di personale con competenze di certo non inferiori.

Ma l’altro problema è l’incertezza che i contenuti dello studio, ha creato tra il personale e i famigliari degli ospiti della struttura.

Il personale, rispetto ai cambiamenti dalla attuale forme giuridica, si troverà ad affrontare passaggi importanti e costosi. Non ci possiamo quindi stupire se c’è preoccupazione tra il personale, perché, passare da una istituzione pubblica ad una privata, non è una cosa leggera, è per loro un un cambiamento radicale.

In Commissione Consiliare ci è stato presentato il progetto di riordino un anno fa e poi è caduto nel silenzio. Non abbiamo saputo più nulla, anche se informalmente siamo a conoscenza  che alcuni successivi  passaggi ci sono stati.

Sappiamo anche che questa maggioranza è divisa al suo interno rispetto alle scelte da farsi circa la forma giuridica da dare: lasciare le cose come stanno, fare un’unica Fondazione o farne due, una gestionale e una patrimoniale? Interrogativi che meriterebbero qualche passaggio in più in Commissione  e un coinvolgimento delle sue diverse componenti, per ora solo annunciato.

In tutto questa incertezza ci viene presentato il Piano Programma 2012 e il Bilancio di Previsione 2012 dell’Azienda Speciale Cremona Solidale del quale apprezziamo lo sforzo degli amministratori di presentare un risultato in pareggio, ma del quale non possiamo condividere i contenuti e gli indirizzi strategici dal quale emergono profonde divisioni e  di cui riporto solo uno stralcio:

 

“Sugli indirizzi strategici il Consiglio di amministrazione nella seduta del giorno 29 febbraio 2012 ha ritenuto necessario circostanziare che per Cremona Solidale le prospettive di evoluzione del sistema di welfare è fondamentale siano formalizzate dal Comune di Cremona e comunicate all’Azienda quanto prima, poiché tempi lunghi di approvazione della scelta da parte del Comune comporterebbero gravi difficoltà per Cremona Solidale, e non solo per i riflessi economici.

(Non lo dice il PD)

Prosegue il Piano Programma di Cremona solidale: “Sulle modalità di gestione dei servizi non è dato comprendere quali siano le criticità evidenziate dalle valutazioni emerse nel primo semestre 2011 riguardanti il sistema di welfare comunale e, soprattutto, i motivi che hanno determinato il Comune di Cremona più che a recuperare, a non trasferire il SAP e l’ADM a Cremona Solidale che aveva espletato tutte le attività preliminari al trasferimento e gestione di entrambe le unità di offerta.

(Anche queste affermazioni non le fa il PD).

Prosegue il documento: “Sulla proroga del contratto di servizio vigente, che deve intendersi prorogato per il primo semestre 2012 (e comunque sino alla naturale scadenza dei contratti in essere 30.4.2012) per la gestione dei servizi di SAD (SERIVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE) e CAM (COMUNITA’ ALLOGGIO MINORI) è importante che il Comune di Cremona abbia consapevolezza che a entrambi i servizi l’Azienda ha destinato risorse umane importanti per competenza, dedicate ad attività di programmazione e controllo del servizio che non verranno trasferite unitamente alle unità di offerta e cesseranno, pertanto, di occuparsene alle date comunicate (30 aprile 2012). Ne consegue che la programmazione aziendale sarà indirizzata in tal senso e non vi saranno possibilità di proroghe, pena pesanti riflessi sulla gestione.”

Pure questo non lo scrive e non lo dice il PARTITO DEMOCRATICO, ma la maggioranza che gestisce Cremona Solidale. SORPRENDENTE.

INFINE, ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA COSA ESCE DA QUESTI INDIRIZZI:

  • la voglia di privatizzare i sevizi di Cremona Solidale;
  • nessuno dei documenti presentati per la loro approvazione contiene una  analisi dei bisogni, così come nessun riferimento alla lista d’attesa, già oggi impegnativa da gestire con tempi biblici di risposta e destinata ad aumentare nel prossimo futuro  in modo esponenziale grazie all’aumento dell’aspettativa di vita;
  • nessuna individuazione delle priorità, ne della programmazione circa gli  investimenti;
  • come si intende ripensare al welfare per gli anziani?
  • come verranno sostituite le figure che si sono occupate fino ad ora delle attività di programmazione e di controllo del Sad e delle  Comunità minori?  Questo lavoro chi lo farà  e in quali tempi, visto che il contatto scade  il 30.4.2012?
  • inoltre:
  • quale governace del Comune?
  • ma davvero l’unico obiettivo  e’ “consentire un più favorevole regime e risparmio fiscale?

Il tutto in barba ai bisogni e alla qualità dei servizi. Per questo il nostro voto non potrà che essere che contrario.

Caterina Ruggeri – Consigliere Comunale P.D.

 

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