Dichiarazione congiunta di Confcommercio e Confesercenti in merito ai fondi destinati ai Distretti del Commmercio
L’accusa a Confcommercio e Confesercenti di aver provocato la perdita di centomila euro per i distretti del commercio è del tutto falsa e fuorviante. Quella di Formazienda è una forzatura, così come appare una strumentalizzazione inopportuna l’aver voluto riaprire la questione dopo che era già stata affrontata dalle cabine di regia di Cremona e Crema. Occorre dunque una puntualizzazione. Formazienda può, senza approvazione del distretto, organizzare i percorsi formativi, rendendo disponibili per le imprese i fondi, senza che vada perso neppure un centesimo. Anzi avendone ancora maggior evidenza. Altrettanto faranno gli altri fondi interprofessionali For.te e Fonter, espressione rispettivamente del sistema Confcommercio e Confesercenti e dei sindacati CGIL, CISL e Uil . Per tutti, infatti, la formazione è parte integrante della mission associativa e rappresenta uno dei punti caratterizzanti del loro impegno. Così come non si possono dimenticare i corsi proposti dalla Camera di Commercio.
Vogliamo richiamare l’attenzione sui compiti dei distretti: promuovere la città e il territorio in ambito commerciale e turistico. In questa mission non rientra certo l’impegno a sostenere le iniziative di una singola realtà, per di più a discapito delle altre. Anche perché per seguire i corsi sarebbe stato necessario iscriversi a Formazienda. Per queste stesse ragioni sorprende che Reindustria, società espressione del mondo associativo e partecipata dal Comune di Cremona e dalla Camera di Commercio, si sia prestata a sostenere questa operazione, in quanto non rispettosa delle attività svolte dalle diverse realtà associative presenti nel distretto.
Sono i motivi per i quali Confcommercio e Confesercenti hanno ritenuto inaccettabile la proposta formativa formulata da Reindustria e Formazienda. Ribadiscono, comunque, la propria disponibilità a collaborare per iniziative formative a favore delle imprese commerciali della provincia di Cremona, a condizione che vengano riviste le modalità di partecipazione. In particolare chiedono che venga eliminato ogni vincolo di esclusiva favore di Fondi o Associazioni e sia così rispettato il ruolo e la funzione di ciascuno dei soggetti aderenti al Distretto. Infine invitano tutte le realtà associative e gli enti a non perdere mai di vista l’obiettivo condiviso di valorizzazione del territorio, senza subordinarlo ad interessi particolari. Perché, in questo modo, diventa difficile proseguire in un cammino comune.