Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 07.21

Costi della politica.Pizzetti e Virgilio intervengono

| Scritto da Redazione
Costi della politica.Pizzetti e Virgilio intervengono

Costi della politica. Risposta di Luciano Pizzetti a Deo Fogliazza 
Deo Fogliazza mi considera, per logica traslazione né colto né stimabile, soprattutto latore e mandante della risposta mia e di Cinzia alle sue offensive intemerate. A parte che se così fosse resta sempre la prova inoppugnabile che le persone capaci d’intendere e di volere sottoscrivono gli atti che condividono, visto l’attacco diretto gli rispondo direttamente.  I problemi li poniamo, senza sentire la necessità di suonare la grancassa della demagogia, nei luoghi deputati a risolverli. E’ accaduto in questa così come in molte altre circostanze. Gli dico inoltre che la sgradevole caduta di stile è proprio ed esclusivamente la sua, e spero sia l’ultima. Poteva giustamente chiedere conto esercitando il sacrosanto diritto di controllo sugli eletti, ma usare la clava della moralità per attaccare indecorosamente e in modo del tutto infondato, indicandoli al pubblico ludibrio del popolo delle feste, i suoi compagni di partito, nonché rappresentanti istituzionali pro tempore, denota uno stile sovietico lesivo dell’onore delle persone, oltre che una falsa coscienza strabiliante. Se vuole un confronto sereno e politico non troverà in giro uno più disponibile di me. Se pensa di delegittimare con l’offesa gratuita ha trovato pane per i suoi denti. Mai avrei pensato che si sarebbe potuti scadere ad un livello così infimo nel rapporto tra compagni di partito, ma nel tempo dei professori anziani della nuova politica purtroppo accade anche questo. Perciò chi consiglia ad altri il riposo, dia il buon esempio e si riposi con lunga meditazione.  Confidando in un più sereno rientro.

Luciano Pizzetti
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Costi della politica. Intervento di Andrea Virgilio       
Cari compagni e cari amici del PD,
ho trovato la recente polemica sui nostri parlamentari ingiusta e talvolta forzatamente gratuita. Tuttavia ne raccolgo lo spunto riflessivo rispetto al momento che stiamo attraversando.
Premetto che sono infinitamente d’accordo che oggi vi siano privilegi e costi da estirpare e che questi non si collocano soltanto nell’alveo della categoria dei Parlamentari ne tantomeno nella catalogazione più ampia del “politico”.
Temo sia invece un discorso molto più ampio che investe anche la macchina organizzativa di una pubblica amministrazione, gli sprechi che spesso questa perpetua e che ben oltrepassano il ruolo della rappresentanza istituzionale per concentrasi per esempio anche su incarichi inutili, costosi non sottoposti al controllo del cittadino e del merito.
L’assenza di una cultura meritocratica spesso ha investito in modo trasversale il sistema dei partiti utilizzato da molti prima di tutto come ufficio di collocamento o come ascensore sociale e in secondo luogo come contesto di elaborazione di percorsi democratici e di proposte politiche.

Mi chiedo tuttavia quale debbano essere oggi i parametri che possono portare a una valutazione negativa o positiva di chi ci rappresenta nelle diverse sedi istituzionali. Dico questo perché per quanto mi riguarda io inviterei i nostri parlamentari cremonesi, i nostri consiglieri regionali, i consiglieri comunali e provinciali a cospargersi il capo di cenere se non fossero attenti ai problemi del nostro territorio, se non fossero presenti nel raccogliere e nel rispondere alle esigenze e alle richieste dei cittadini, se non fossero pienamente disponibili verso questo partito, se privilegiassero l’ambizione personale a una prospettiva di comunità e di sacrificio (di tempo, di vita privata).
Un partito come il nostro deve fortemente difendere questi e altri parametri e quei rappresentanti che li rispettano, senza assecondare qualunquismi che sicuramente affrontano e sollevano problemi reali (il privilegio, i costi eccessivi ecc.) questioni oggi sottoposte al legittimo sdegno di chi vive con mille e duecento euro al mese (cito per eccesso e come esempio il mio stipendio di operatore sociale), ma purtroppo si limitano alla semplice indignazione.
Il PD deve essere in prima linea nel combattere i privilegi senza avallare l’antipolitica, senza strizzare l’occhio a un facile e inutile consenso, dovrebbe essere orgoglioso che dentro alle nostre feste, dentro a percorsi veri di lavoro gratuito ci sono persone che crescono, acquisiscono competenze, costruiscono relazioni e non si limitano alla pura chiacchiera, persone che grazie a questi percorsi sono poi in grado di occupare ruoli di pesante responsabilità, in poche parole il PD ha il compito di restituire alla politica il suo Valore e la sua Dignità.
C’è oggi un’idea un po’ malsana e limitata nel concepire la partecipazione politica: si accantona il percorso democratico e si sviluppa solo la parte finale, fatta più che altro di marketing e di comunicazione. Sviluppare la democrazia comporta invece la fatica delle relazioni, del dibattito pubblico e talvolta anche l’impopolarità della verità e delle scelte.
Una proposta finale e vi assicuro che non vuole essere la solita provocazione: so che i nostri Parlamentari contribuiscono in modo significativo al sostegno della Federazione di Cremona, proporrei a loro di suddividere parte di quei contributi (circa 48 mila euro all’anno) anche con quelle realtà territoriali che, come i partiti, attraverso forme altrettanto virtuose, favoriscono processi democratici e partecipativi, realtà che senza ombra di dubbio sarebbero altrettanto grate e che garantirebbero un’ulteriore interlocuzione verso i nostri rappresentanti grazie a una lettura del territorio senza dubbio di maggiore prossimità.

Andrea Virgilio

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