Mercoledì, 22 gennaio 2025 - ore 19.01

(CR) Pianeta Migranti. Respingere ad ogni costo

A partire dal 2016 fino al 2027 l’UE per gestire i respingimenti in Libia e Tunisia arriverà a spendere 327,7 milioni di euro.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Respingere ad ogni costo

(CR) Pianeta Migranti. Respingere ad ogni costo

A partire dal 2016 fino al 2027 l’UE per gestire i respingimenti in Libia e Tunisia arriverà a spendere  327,7 milioni di euro. 

 Anche in inverno  i  naufragi nel Mediterraneo centrale e lungo le coste greche non si fermano. E la risposta è sempre quella delle politiche securitarie.

Per fermare le rotte nel Mediterraneo l’Unione Europea e i suoi Stati membri esternalizzano sempre più il controllo delle frontiere e le procedure di asilo a Paesi terzi. 

La cosidetta Guardia costiera libica, finanziata ed equipaggiata dall’UE, tra il 2016 e il novembre 2024, ha rimpatriato illegalmente più di 144.800 rifugiati fuggiti dall’inferno libico.

Nel 2023, nel Memorandum d’intesa con la Tunisia, l’UE ha promesso 105 milioni di euro per il controllo delle frontiere anche se, riportare in Tunisia le persone soccorse in mare, viola il diritto internazionale, non essendo la Tunisia considerata un paese sicuro.

Nonostante ciò, nel giugno 2024 l’UE ha sostenuto un’operazione di ricerca e soccorso (SAR) in Tunisia, che ha aumentato i respingimenti illegali da parte della sua Guardia costiera che, pur di respingere, ha usato strategie violente: manovre ad alta velocità per rovesciare le imbarcazioni, percosse e gas lacrimogeni.

E’ evidente che i Paesi UE permettono violazioni dei diritti umani sui migranti spendendo per questo milioni di euro dei contribuenti.  Secondo l’ong tedesca SOS Humanity “dal 2016 fino al 2027, l’UE e i suoi Stati membri raggiungeranno 327,7 milioni di euro nella gestione delle frontiere di Libia e Tunisia”.

All’ultimo Consiglio europeo (18 dicembre) gli Stati membri hanno chiesto politiche migratorie più dure su accoglienza, rimpatri, e una definizione più flessibile dei paesi definiti sicuri. Aspettano con impazienza la revisione della direttiva sui rimpatri promessa dalla presidente della Commissione Von der Leyen all’inizio del 2025, prima del vertice Ue del 20 marzo.

Nel frattempo, l’Agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR), l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), insieme ad  altre agenzie Onu e organismi umanitari, hanno lanciato un appello agli Stati affinché proteggano i rifugiati e i migranti in difficoltà in mare, potenziando le operazioni di ricerca e soccorso (SAR) e garantendo che i soccorritori non siano criminalizzati.

Anche l’Italia punta sui respingimenti. “L’omissione di soccorso, pianificata ed organizzata, è una delle strategie principali di respingimento messa in atto dal nostro ministero degli Interni per far guerra ai migranti.” Lo afferma Medici senza frontiere che, a causa dei continui attacchi del governo al soccorso in mare, pur disponendo di una nave, grande ed efficiente, dotata di ospedale per salvare vite umane, è stata costretta a fermarsi.

Il professor Maurizio Ambrosini, sociologo dell’Università di Milano, ha scritto su Avvenire che siamo all’imbarbarimento dell’Europa, a una forma di regressione in linea con la narrazione di certa politica e informazione che parlano di invasione, di sostituzione etnica arrivando perfino ad alterare le cifre della presenza dei migranti in Italia. “In realtà, negli ultimi 10 anni, il numero delle presenze nel nostro Paese è cresciuta al massimo del 10% ed è poco sopra i 5 milioni di persone, più un numero di irregolari stimati attorno alle 500mila persone”.  Ma la propaganda e certa politica soppiantano la realtà.

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