Domenica 8 giugno al Museo del Violino di Cremona Con Rebecca Raimondi e il violino “ex Collin”, 1669 si conclude la rassegna “L’eredità di Nicolò Amati”
Cremona, 6 giugno 2014 – Il concerto di Rebecca Raimondi e Alessandro Viale (domenica 8 giugno, alle 11, sul palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona) conclude “L’eredità di Nicolò Amati”, la ricognizione sui grandi liutai cittadini tra Sei e Settecento, in maniera più o meno diretta allievi di Nicolò Amati.
La giovanissima solista romana, allieva di Salvatore Accardo all’Accademia Walter Stauffer e già impostasi all’attenzione internazionale con il prestigioso premio dell’Accademia Chigiana lo scorso anno, si esibirà con il violino “ex Collin”, 1669. Lo strumento appartiene a Eva e Arthur Lerner-Lam ed è esposto al Museo del Violino nell’ambito del progetto friends of Stradivari, network mondiale tra quanti amano, suonano, studiano o collezionano strumenti ad arco della scuola classica cremonese. Per sottolineare l’attualità dell’opera del liutaio, Rebecca Raimondi sottoporrà lo strumento alla prova di Sonate diverse per epoca e carattere, da Bach a Grieg passando per Mozart.
La I Sonata per violino solo ha il rigore di una cattedrale gotica. Il primo “Adagio”, aperto in maniera sontuosa da un accordo in sol minore, ha il carattere d’una toccata tardo-rinascimentale, con una melodia liberamente divagante, che poggia su ampi accordi risonanti. La “Fuga”, in uno stile fondamentalmente diatonico, è una ascensione infinita dove la scrittura dialogica si risolve in un contrappunto sempre più serrato.
In poco più di mezzo secolo cambiano mode e modi. La Sonata K.304 di Mozart vede il ruolo di coprotagonista del pianoforte, grazie a un equilibrio fra le parti tale da superare ogni residuo problema stilistico e formale, per approdare a una ricerca espressiva più densa di riflessione. La struttura, invece diventa semplicissima, articolata in due soli movimenti, Allegro e Tempo di minuetto. Un sentimento di rassegnata malinconia percorre l'Allegro iniziale, dove screziature contrappuntistiche ed accentuazioni drammatiche si alternano ad espressioni dense di fantasticheria romantica. Il tono elegiaco del minuetto, infine, anticipa l'affettuosa intimità del canto schubertiano.
Alla fine dell’Ottocento la Sonata n.3 Op. 45 di Edvard Grieg sembra chiudere in via definitiva il rapporto complesso tra l’autore e la forma classica. L’Allegro molto e appassionato iniziale svolge una screziata tavolozza armonica, con il pianoforte che guida e anima gli slanci violinistici, conclusi da un presto vivace e brillante. Quasi per converso, l’Allegretto espressivo alla romanza centrale - impreziosito da due temi di eco popolare - è quasi un lied meditativo e intimo, mentre l’Allegro animato finale si impone per una verve strumentale di piacevole risonanza cameristica. La Sonata è per Grieg, e lo sarà ancor più per i suoi successori, uno schema formale perfino troppo rigido, dal quale evade con episodi brevi e concentrati, di vivida immediatezza descrittiva ammantata di un lirismo suggestivo e struggente.
L’eredità di Nicolò Amati
Domenica 8 giugno, ore 11, Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona
Rebecca Raimondi suona il violino Nicolò Amati ex Collin, 1669 collezione Eva e Arthur Lerner Lam
Alessandro Viale, pianoforte
Johann Sebastian Bach
dalla Sonata n.1 per violino solo BWV 1001
Adagio
Fuga
Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata in mi minore n. 21 K304
Edvard Grieg
Sonata in do minore n.3 op. 45
Posto unico 10 euro
Informazioni e prevendita biglietti
Museo del Violino (tel. 0372.080.809)
biglietteriamdv@teatroponchielli.it