Ieri, all'Acciaieria Arvedi a due passi da Cremona, con la morte del Caporeparto Marco Rezzani si è consumata l'ennesima tragedia in un'azienda della nostra provincia.
Mentre rivolgiamo sentimenti di cordoglio alla famiglia colpita da questo immenso dolore e ai compagni di lavoro dell'operario deceduto, esprimiamo fiducia nei confronti del PM Saponara che condurrà le indagini con la serietà e professionalità che lo contraddistingue.
Questo infortunio ci ricorda come in Italia la realtà delle morti bianche ha assunto sempre più i connotati di un tragico fenomeno, a cui non si dedica sufficiente attenzione.
E purtroppo la provincia di Cremona, nel rapporto tra lavoratori occupati e morti sul lavoro, emerge drammaticamente nelle statistiche nazionali.
La decisione dei Sindacati metalmeccanici e Confederali provinciali di indire uno sciopero di 8 ore, ci dice della gravità della situazione anche rispetto alle norme e agli strumenti legislativi in essere per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Infatti, invece di avviare una verifica seria in merito all'applicazione del decreto 81(testo unico sulla sicurezza del lavoro), a sei anni dalla sua entrata in vigore, ed esaminarne i suoi eventuali limiti, si procede con un sistematico smantellamento, spacciandolo per semplificazione.
Allentare le tutele e i controlli non è accettabile in un Paese che, in materia di infortuni e morti sul lavoro, detiene tristi primati in Europa.
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On. Franco Bordo
Deputato della Repubblica Italiana
per Sinistra Ecologia Libertà