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Cremona: consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti

Chiara Lonardi, diciannovenne e studentessa universitaria e Miriam Macalli, anch'essa diciannovenne, studentessa universitaria sono le vincitrici dell'edizione 2018 del Premio di bontà intitolato alla memoria di Lidia Bittanti.

| Scritto da Redazione
Cremona: consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti Cremona: consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti Cremona: consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti Cremona: consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti

Cremona, 20 novembre 2018

La consegna del riconoscimento è avvenuta questa mattina, martedì 20 novembre, nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale alla presenza del Sindaco Gianluca Galimberti, dell'Assessore alla Trasparenza e Vivibilità sociale Rosita Viola, di Marilena Antonioli Paloschi e Claudio Bodini, in qualità di rappresentanti delle famiglie Bittanti – Antonioli, promotrici del premio, di don Giampaolo Maccagni, delegato dal Vescovo di Cremona, e di Davide Montani in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Territoriale. Sono intervenuti familiari, amici e compagni di classe dei premiati.

L'apposita commissione, riunitasi il 7 novembre scorso, al termine di una valutazione attenta e scrupolosa delle domande pervenute, ha deciso di assegnare un premio di mille euro a Chiara Lonardi, segnalata da Raimonda Lobina e da Mirelva Mondini, rispettivamente docente e dirigente scolastica del Liceo Ginnasio Statale “D. Manin” di Cremona, e un altro premio, sempre di mille euro, a Miriam Macalli, segnalata da don Vittore Bariselli, Vicario della Parrocchia SS. Filippo e Giacomo di Castelleone, in quanto ritenute meritevoli in relazione allo spirito del bando.

Inoltre, la commissione ha deciso di assegnare una menzione speciale al Liceo “M. G. Vida” di Cremona per la particolare attenzione con cui elabora ogni anno proposte educative e progetti di inclusione e di partecipazione attiva, coinvolgendo i ragazzi in percorsi formativi verso le realtà più fragili del nostro tessuto sociale. La pergamena con l’attestazione è stata ritirata, in rappresentanza di tutti gli studenti da Luigi Mazzini e Rebecca Bianchi insieme alla Dirigente dell’Istituto, Roberta Balzarini.

Le belle esperienze raccontate nelle segnalazioni esaminate sono state ritenute tutte quante meritevoli di attenzione in quanto riguardano storie di vita che colpiscono per la loro intensità, per la grande generosità, per altruismo e solidarietà. Dopo un confronto sugli sfaccettati aspetti delle candidature pervenute, la commissione ha scelto di assegnare il premio a Chiara Lonardi e Miriam Macalli per le intense e continuative esperienze realizzate, esperienze che diventano un percorso di vita, di crescita umana, di scelta consapevole, studiata, analizzata e teorizzata. Prima della consegna del premio chi ha fatto le segnalazioni ne ha spiegato di persona i motivi, in particolare Raimonda Lobina e Pinuccia Mazza, responsabile delle Comunità “Madre Rosa Gozzoli”, per Chiara Lonardi, e il parroco don Giambattista Piacentini per Miriam Macalli.

Premio di mille euro Chiara Lonardi, studentessa di 19 anni, che frequenta il primo anno di Ingegneria chimica al Politecnico di Milano, residente Cremona

Motivazione

Per la gentilezza, la discrezione e la capacità di ascolto dimostrate nel servizio svolto da anni, quale volontaria, alla Fondazione “Madre Rosa Gozzoli” di Cremona, soprattutto per lo sguardo attento a chi è più fragile e sofferente

Nata a Cremona, città dove risiede, nel luglio 1999, Chiara Lonardi, come molti giovani della sua età, coltiva vari interessi, ma già al secondo anno del Liceo Ginnasio Statale “D. Manin”, ha iniziato ad interessarsi al mondo del volontariato e, attraverso un progetto dell’Istituto indirizzato alla promozione ed educazione all’impegno del Terzo settore, ha scelto di essere volontaria nella comunità Fondazione “Madre Rpsa Gozzoli” di Cremona. Qui ha svolto quattro anni consecutivi di volontariato durante i quali, ogni giovedì, con costanza ed estrema serietà, ha dedicato diverse ore del pomeriggio ai bambini e alle ospiti delle due strutture di accoglienza, affiancando le operatrici ed i volontari nelle varie attività. La sua capacità di ascolto, come hanno avuto modo di verificare all’interno della Fondazione, il suo rispetto per l’altro ed il profondo valore dell’essere umano, la sua gentilezza, la sua umiltà, unite ad intelleginza ed attenzione, hanno fatto di Chiara una risorsa importante in un contesto multietnico e multireligioso caratterizzato da persone fragili e sofferenti.

Premio di mille euro a Miriam Macalli, 19 anni, studentessa universitaria, residente a Castelleone.

Motivazione

Per la premura, la pazienza, la dolcezza nell’accompagnare i “più piccoli” , e per il cammino intrapreso, in particolare con una sua coetanea, “in una amicizia oltre il limite”

Miriam Macalli, iscritta al primo anno di università, partecipa con grande trasporto alle attività promosse dalla Parrocchia SS. Filippo e Giacomo di Castelleone. E’ in questo contesto che ha stretto un forte amicizia con Margherita, affetta da autismo. Insieme svolgono il servizio di educatrici nel gruppo dell’Azione Cattolica Ragazzi parrocchiale. Con i loro compagni hanno trascorso insieme l’intera durata del campo estivo e la loro intesa è tale da averle portate a definiere un vero e proprio programma di vita in quanto, sono loro parole, se si cade ci si può rialzare. Nel luglio scorso, all’esame per la maturità, Miriam ha dedicato una tesina a questo speciale rapporto che si è instaurato. Miriam, tra le altre cose, è anche ministrante al Santuario di Castelleone, animatrice del Grest, recita nella compagnia teatrale, lo scorso mese di agosto, è stata in Mozambico, ospite, insieme ad altri giovani, della Missione Dehoniana di Gorué, dove si è distinta per la pazienza, l’accoglienza e la dolcezza verso i più piccoli, incantando tutti con il suo sorriso.


Lidia Bittanti nasce a Cremona il 17 settembre 1906, la prima di quattro figli. Diventata una giovane donna, Lidia decide di staccarsi dalla famiglia, lascia Cremona e con una amica si sposta nella città di Parma per avviare un’attività commerciale, un negozio di biancheria. Manifesta da subito la sua intraprendenza, sa muoversi con disinvoltura e abilità. Il commercio è la sua vita e con coraggio si divide dall’amica aprendo un negozio tutto suo. Mantiene lo stesso articolo di vendita ma prende contatti con la città di Firenze e avvia una fiorente azienda di confezioni: la IMCERF, acronimo di “Impresa Confezioni e Ricami Fiorentini”. Passano gli anni, il negozio non basta più. Dopo essersi sposata inizia un’attività di vendita dei suoi articoli ad altri negozi e in altre città. Nel 1955 rientra a Cremona. Ancora una volta si rinnova, ha capacità e idee in campo commerciale. Decide per una nuova attività: non vuole più vendere prodotti realizzati da altre aziende ma vendere ciò che lei stessa produce. L’orientamento è per un articolo nuovo in espansione sul mercato: il costume da bagno. Conosceva il mercato e aveva fatto la sua scelta. Alcuni famigliari, a vario titolo, l’aiuteranno ma è lei che porta avanti e sviluppa quella che rimarrà pur sempre una piccola attività imprenditoriale. Sa progredire ma soprattutto rinnovarsi per seguire un mercato in evoluzione. La grande mossa fu andare negli Stati Uniti a rifornirsi di un prodotto nuovo per fare i costumi da bagno, il tessuto LASTEX, che rivoluzionò il mercato. La sua vita fu semplice e misurata; visse fino alla fine con la vicinanza di sua mamma in una casa in via Elio Crotti in Cremona. Al piano terreno il laboratorio e gli uffici. Si interessava di tutto il ciclo della lavorazione dei costumi da bagno. Negli ultimi anni però cedette la gestione del laboratorio e curò totalmente il rapporto commerciale con i suoi clienti. Condusse la sua azienda fino al 1966 quanto una grave malattia la obbligò in poco tempo a lasciare. Fu lucida fino all’ultimo e come suo desiderio ebbe modo di esprimere le sue volontà nel segno dell’altruismo e della solidarietà, valori in cui credeva e che la famiglia rispettò pienamente. Destinò un aiuto economico a diverse presone che sapeva in difficoltà e volle che il suo denaro fosse destinato ai giovani. La famiglia, tenendo conto delle sue volontà, ha istituito questo premio, attraverso un’importante donazione al Comune, per ricordarne la memoria.

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