"In un sistema liberal democratico non possiamo entrare in casa delle persone" ha detto Giuseppe Conte nel raccomandare agli italiani di passare il periodo natalizio in casa senza fare veglioni o cene in famiglia.
Ma per assicurare il rispetto delle norme anti Covid, il Viminale, ha messo a punto un piano che prevede una vigilanza serrata con droni e posti di blocco,e controlli anche sulle seconde case.
Le "prove generali" le forze dell'ordine le avevano fatte a Pasqua, durante il lockdown totale.
Ma il sistema sarà lo stesso e prevede posti di controllo sulle autostrade e le arterie principali (con il sistema a imbuto, quindi tutti passeranno al controllo di polizia); postazioni ai varchi aeroportuali e ferroviari con particolare attenzione ai treni a lunga percorrenza anche provenienti dall'estero; droni per controllare piazze e individuare eventuali assembramenti.
Il Viminale ha già inviato le proprie direttive a tutti i prefetti, i quali potranno contare su una task force congiunta dei carabinieri, della polizia e della guardia di Finanza. A questi si aggiungeranno anche i soldati dell'esercito già in campo per l'operazione "Strade sicure".
La notte dell'ultimo dell'anno, poi, sarà tutta dedicata alla caccia ai possibili veglioni abusivi.
I controlli si concentreranno nelle città e località turistiche, nelle seconde case dove qualcuno potrebbe pensare di organizzare una festa abusiva nelle quattro mura.
Possibilità -come sempre-ai sindaci di chiudere vie e piazze per evitare gli assembramenti.
"Il 19 dicembre, se restano così le regole, rischiamo di rivivere quello che abbiamo visto tra il 7 e l'8 marzo", con l'esodo di massa da Milano e dalla Lombardia. "Bisognerà parlare con prefetture e forze dell'ordine per evitare che in quel momento si creino più danni rispetto a quelli che si cercano di evitare con il DL Natale". Ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a Mattino Cinque.
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