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Cremona Matteo Lodigiani: nel 2019 n.468 persone morte a causa Pm 2,5

Il particolato fine, o Pm2.5, è la sostanza inquinante emessa dalle attività di matrice antropica che ogni anno causa il maggior numero di decessi.

| Scritto da Redazione
Cremona Matteo Lodigiani: nel 2019  n.468 persone morte a causa Pm 2,5

Cremona Matteo Lodigiani: nel 2019  n.468 persone morte a causa dell’esposizione al particolato

Cremona è la provincia italiana che nel 2019 ha registrato il numero più elevato di decessi causati dall'esposizione al particolato fine: si stima che in quell'anno 468 persone abbiano perso la vita per questo motivo.

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Le morti premature causate dal Pm2.5

Il particolato fine, o Pm2.5, è la sostanza inquinante emessa dalle attività di matrice antropica che ogni anno causa il maggior numero di decessi. In Italia, è soprattutto il nord a esserne colpito.

Una delle sfide più importanti nella lotta al cambiamento climatico è la riduzione dell’inquinamento atmosferico, particolarmente dannoso sia per l’ambiente che per la salute dell’essere umano.

Delle diverse sostanze inquinanti che l’attività di matrice antropica emette nell’atmosfera, una particolare attenzione va rivolta al cosiddetto particolato fine, o Pm2.5 (acronimo inglese di particulate matter), che secondo la European environmental agency (Eea) e l’organizzazione mondiale per la salute (Oms) è tra le più nocive. In particolare, ha un impatto molto forte sulla salute umana, e ogni anno causa migliaia di decessi prematuri.

Gli effetti del particolato fine sulla salute umana

Il Pm2.5 è una particella di diametro inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro (o micron, μ). Data la sua dimensione estremamente ridotta, è capace di penetrare in profondità nel sistema respiratorio umano, raggiungendo non solo la trachea e le vie respiratorie superiori, quale è il caso del Pm10, ma anche gli alveoli polmonari.

Cremona è la provincia italiana che nel 2019 ha registrato il numero più elevato di decessi causati dall'esposizione al particolato fine. È la quarantesima provincia in Ue da questo punto di vista. Si stima che in quell'anno 468 persone abbiano perso la vita per questo motivo. La seguono Brescia, Mantova e Padova con 123 decessi ogni 100mila abitanti. In generale, a risultare maggiormente colpito è il nord della penisola e in particolare la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna, in corrispondenza della zona fortemente industrializzata della pianura padana.

 

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Segnalazione di Matteo Lodigiani

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